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Borsa in netto ribasso: vendite sulle blue chips

A Piazza Affari le maggiori società accusano le perdite più grandi mentre lo spread Btp-Bund torna sopra quota 200 – In controtendenza solo Campari sulla scia dei conti

Piovono le vendite sui listini europei, a partire da Piazza Affari, assieme a Madrid il mercato peggiore. Fa eccezione la Borsa di Londra, piatta, mentre prosegue la frana della sterlina sull’euro, salito sui massimi da marzo 2017, in rialzo dello 0,4% a 0,916. Da quando Boris Johnson è diventato il nuovo premier, la valuta britannica ha perso il 3,6% (il 28% dal voto sulla Brexit). Milano perde l’1,7% attorno a quota 21.300 punti. In rosso Francoforte (-1,10%), Parigi (-0,6%) e Madrid (-1,6%).

L’indice di fiducia economica nei Paesi dell’Eurozona è sceso a luglio a 102,7 punti, sotto le attese. Tra le altre note negative perde slancio l’economia francese cresciuta nel secondo trimestre dell’1,3% anno su anno, contro il +1,4% atteso. Sotto le attese i consumi, per niente aiutati dal taglio alle tasse concesso dal governo Macron dopo la protesta dei gilet gialli. Intanto a Francoforte Bayer perde il 4% dopo la pubblicazione dei dati del trimestre.

Torna ad allargarsi lo spread nei rendimenti fra i titoli decennali italiani e tedeschi che supera i 206 punti base anche in scia alle tensioni all’interno della maggioranza di governo. Si è tenuta stamane l’asta dei titoli a medio-lungo termine. Il Tesoro ha collocato tutti i sei miliardi di euro di Btp a 5 e 10 anni offerti in asta con tassi in netta discesa. Il rendimento medio del Btp a 10 anni è sceso a 1,56% dal 2,09% del collocamento di giugno rivedendo i minimi da ottobre 2016. Anche il tasso del quinquennale segna un deciso calo a 0,8% da 1,34%. Venduti anche Ccteu con scadenza gennaio e aprile 2025 per 1,25 miliardi, rispettivamente al tasso di 1,06% (da 1,60%) e dell’1,11%. in scia alle tensioni all’interno della maggioranza di governo.

In forte discesa le banche a fronte delle pressioni sul mercato del debito. Peggiora Unicredit (-4%), Intesa lascia sul terreno il 2,8%, Mediobanca -2,70%, Ubi -3%. Pesante anche il gestito: Fineco -3,7%, Azimut -2,2%.

Nell’automotive nuova sbandata per Brembo (-4,67%), in coda nel listino principale. Kepler Cheuvreux ha tagliato il target price.

Pirelli -3%. ChemChina, China National Tire & Rubber Corporation, Silk Road Fund, Camfin e Mtp hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo del patto parasociale sulle azioni Pirelli fino alla primavera del 2023. Confermato il ruolo centrale dell’attuale vicepresidente esecutivo e ad, Marco Tronchetti Provera, nella guida del top management e nella designazione del successore.

Perdono colpi anche i titoli della galassia Agnelli: Fca -3,84%, Ferrari -1,7%.

Pochi i titoli in controtendenza. Tra questi spicca Campari (+5,15%), sospesa per eccesso di rialzo prima di proseguire il rally dopo la semestrale chiusa con vendite pari a 848,2 milioni di euro (+ 9%), per una performance organica positiva delle vendite e l’effetto positivo dei cambi per il rafforzamento del dollaro.

Contiene le perdite grazie ai conti solidi Italgas (-0,2%). Snam-1,5%. Enel -1%. Saipem -1,5%. Eni -0,9%.

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