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Borsa: Enel giù, subisce scossa spagnola. Arretrano tutti i listini europei

Perde pesantemente Enel, dopo che il governo spagnolo ha presentato un emendamento al disegno di legge sulla riforma del sistema elettrico che prevede l’annullamento dei contributi pubblici al comparto – Negativa in generale Piazza Affari, anche se ha recuperato grazie ai bancari e per il miglioramento dei dati sul manifatturiero – Tensione su Telecom Italia

Borsa: Enel giù, subisce scossa spagnola. Arretrano tutti i listini europei

ENEL -3, 3% SUBISCE LA SCOSSA SPAGNOLA
ARRETRANO I LISTINI EUROPEI, MILANO -1%

Piazza Affari recupera, grazie ai bancari, dopo una partenza in forte ribasso. L’indice Ftse Mib registra un ribasso dello 0,99% a quota 18832, dopo aver toccato un minimo dell’1,7%.

La riscossa è stata favorita dail miglioramento dei dati sulll’industria manifatturiera. A novembre, secondo il sondaggio Pmi, l’attività è cresciuta al ritmo più veloce da due anni e mezzo, rafforzando le attese che il Paese possa venire fuori dalla fase di recessione più lunga del dopoguerra.

Contrastate le altre Borse europee: Londra arretra dello 0,66%, Madrid – 0,9%. Quasi invariata Francoforte -0,03%, mentre Parigi arretra dello 0,33%.

Praticamente stabile lo spread a 234 punti (-1 punto base) con un rendimento del 4,07%.

La partenza in rosso, caratterizzata da forti volumi di vendita, ha avuto per protagonsti alcune blue chips: Enel -3,29%. Il governo spagnolo venerdì ha presentato un emendamento al disegno di legge sulla riforma del sistema elettrico che prevede l’annullamento del contributo governativo straordinario di 2,2 miliardi di euro a copertura del deficit tariffario 2013 e del contributo annuale di 0,9 miliardi a copertura del debito insulare a partire dal 2014.

Questo significa, secondo un’analisi di Mediobanca Securities, che il deficit tariffario 2013 (compresi altri interventi) sarà superiore a 4 miliardi di euro. Gli analisti di Intermonte calcolano una nuova generazione di deficit tariffario dal 2014 in poi per circa 1,4 miliardi di euro.

Finmeccanica -1,77%.

Telecom Italia -1,74%. “I rumors di presunti progetti di deconsolidamento e/o valorizzazione totale o parziale dell’asset brasiliano sono illazioni destituite di fondamento”. Cosi’ Telecom Italia, nel comunicato diffuso questa mattina su richiesta della Consob, smentisce le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi sulla possibile vendita del Brasile, sottolineando che non ci sono contatti in corso con potenziali acquirenti e non sono pervenute offerte d’acquisto, sia pure unsolicited. La societa’ ribadisce la strategicita’ della partecipazione in Tim Brasil.

L’ex-presidente esecutivo Franco Bernabè conferirà la sua delega per l’assemblea del 20 dicembre all’associazione di piccoli azionisti Asati Saipem -1,45%, complice JP Morgan che ha tagliato il rating da neutral a underweight e il target price da 19 a 18 euro.Al contrario Mediobanca mantiene il rating outperform e il target price a 20,60 euro.

Deboli anche i titoli bancari: Unicredit -0,28%, Intesa – 0,56% e Mps -0,8% e Bnl hanno sottoscritto con Fondo Strategico Italiano, F2i Sgr e Orizzonte Sgr un accordo per la cessione del 59,3% del capitale di Sia, società che si occupa di progettazione e gestione di servizi tecnologici per banche e società finanziarie. Il prezzo è stato determinato sulla base di una valutazione del 100% del capitale di Sia pari a 765 milioni. Mediobanca-0,4%.Ubi Banca -0,6%, Banco Popolare -1,36%.. In ribasso anche Fiat -1,46% e Pirelli-1,41%.

Solo Diasorin +1,79% è in terreno positivo tra le blue chips.

Amplifon -0,25%. “Abbiamo in cassa un tesoretto di 200-250 milioni per eventuali operazioni di acquisizione” dichiara l’ad di Amplifon Franco Moscetti ma aggiunge:”.Il problema non e’ la nostra volonta’ di crescere per linee esterne quanto il fatto che i target che ci interessano, cioe’ uno dei sei-sette gruppi piu’ importanti al mondo nel settore, al momento non sembrano interessati a passare di mano’. Se il capitolo m&a non dovesse portare a sviluppi, , aggiunge Moscetti, Amplifon “potrebbe decidere di utilizzare la cassa per premiare gli azionisti, magari tramite operazioni di buy-back o altro’ ma al momento queste sono solo ipotesi.

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