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BORSA CHIUSURA 2 GENNAIO – Piazza Affari corre e Mps vola: bene anche Saipem, Leonardo, Tenaris e Stellantis

Wall Street è chiusa per festività ma le Borse europee cominciano bene l’anno – Piazza Affari tra le migliori e Mps guadagna oltre il 6%

BORSA CHIUSURA 2 GENNAIO – Piazza Affari corre e Mps vola: bene anche Saipem, Leonardo, Tenaris e Stellantis

Il peggio potrebbe essere alle spalle per la manifattura della zona euro e le borse continentali, nella prima seduta del nuovo anno, ritrovano l’ottimismo fermando i saldi 2022 su azionario e obbligazionario. La giornata dei mercati europei si chiude così in deciso rialzo, nonostante le pessimistiche previsioni economiche del FMI, i volumi scarsi del periodo e l’assenza di scambi su piazze importanti come Londra, New York e Tokyo, ancora in festa dopo il Capodanno. Sono fermi, inoltre, i future di petrolio, oro e gas naturale Usa.

Piazza Affari è regina in Europa e si apprezza dell’1,9%, con uno scatto che la porta oltre la soglia psicologica dei 24mila punti (24.158%). Sono sostanziosi i progressi nei titoli oil, auto, utility e banche. Mps stappa lo spumante con qualche giorno di ritardo e segna +6,52%.

Sono brillanti, inoltre, le chiusure di Parigi +1,87%, Amsterdam +1,76%, Madrid +1,78%; è leggermente più opaca Francoforte +1,08%.

Oltreoceano è aperta la Borsa brasiliana, con il principale indice di San Paolo che si sta muovendo in profondo rosso dopo che il presidente Lula si è insediato giurando di porre fine alla povertà.

Sul mercato dei cambi l’euro tratta in cauto ribasso contro dollaro e il cross si muove in area 1,065.

Spread in calo

La seduta è ampiamente positiva per i titoli di Stato. Lo spread tra decennale italiano e tedesco arretra a 210 punti base (-4,28%) e i tassi scendono, rispettivamente a 4,55% per il Btp e 2,45% per il Bund.

Migliora la manifattura a dicembre. Il Fondo monetario però vede nero per il 2023

A offrire un appiglio al Toro sono stati oggi i dati sul manifatturiero della zona euro del mese scorso, ancora sotto la soglia di 50, ma in miglioramento, nella speranza che il peggio sia passato, mentre gli intoppi nelle catene di approvvigionamento sembrano sciogliersi e le pressioni inflazionistiche si allentano.

L’indice Pmi manifatturiero di S&P Global è salito a 47,8 a dicembre da 47,1 di novembre, eguagliando la lettura preliminare e rimanendo al di sotto della soglia di 50 che separa crescita e contrazione. L’indice della produzione futura è balzato a 53,8 da 48,8. “Il numero di ottimisti riguardo all’anno prossimo ha superato i pessimisti per la prima volta da agosto, il che indica un costante miglioramento della fiducia delle imprese” sostiene Chris Williamson, chief business economist di S&P Global Market Intelligence.

In Italia il Pmi manifatturiero è salito a 48,5 a dicembre 2022 da 48,4 di novembre.

Il Fondo Monetario Internazionale però guarda con preoccupazione ai prossimi 12 mesi nel mondo e anche in Europa.

“Ci attendiamo un terzo dell’economia mondiale in recessione” e il problema riguarderà anche metà dell’Unione Europea, ha detto al Financial Times la presidente del Fondo Monetario internazionale, Kristalina Georgieva.

Intanto le banche centrali non mollano il loro orientamento restrittivo che, unitamente alla recessione, è uno dei fattori deprimenti per i mercati. Secondo il presidente della Bundesbank ed esponente della Bce, Joachim Nagel, non c’è segno di “una spirale salariale, nel senso di un ulteriore aumento del tasso di inflazione dovuto agli attuali accordi salariali”, ma la banca centrale europea dovrà continuare ad alzare i tassi per frenare le attese sulla corsa dei prezzi.

Oggi dalla Germania sono arrivate notizie di occupazione record, a livelli che non si vedevano da prima dell’unificazione. 

Piazza Affari chiude una seduta con il turbo

Piazza Affari ha corso alla grande oggi grazie a titoli del settore petrolifero come Saipem +5,01%, Eni +3,18% e Tenaris +3,29%.

Archivia una seduta in spolvero l’automotive, in sintonia con gli acquisti nel settore a livello europeo: Stellantis +2,9%; Iveco +3,28%.

L’alba del nuovo anno è serena per il settore delle utility: Enel +2,8%, Hera +2,66%.

Nell’industria fa la parte del leone la difesa con Leonardo +2,9%.

Si apprezza il settore bancario, che potrebbe riservare sorprese in tema di aggregazioni nei prossimi mesi.

Tra i possibili protagonisti di una nuova stagione di consolidamento Banco Bpm sale del 2,73%, mentre fuori dal paniere principale la più gettonata è Mps. Nella nota informativa mensile al mercato Siena ribadisce “che la positiva conclusione dell’operazione di aumento di capitale per 2,5 miliardi di euro, avvenuta il 4 novembre scorso, e la realizzazione di importanti azioni previste nel piano industriale 2022-2026, fanno ritenere che siano superati i dubbi significativi sulla continuità aziendale che erano stati dichiarati nelle rendicontazioni precedenti”. Si ricorda che alla conferenza stampa di fine anno la premier Giorgia Meloni ha sottolineato che il governo sta lavorando sul dossier Mps e per creare le condizioni per la formazione di più poli bancari in Italia.

Tra le blue chip sono in rosso soltanto Amplifon -2,55% e Diasorin -0,65%.

Tra le mid cap si mette in luce Fincantieri +2,07%. Equita Sim ha definito il gruppo “ben posizionato” per vincere una commessa da 1,5 miliardi di euro in Grecia, alla luce del recente memorandum of understanding con Onex Shipyards & Technologies, per la gestione dei cantieri navali di Elefsis nel Paese.

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