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Bitcoin, Fed e studiosi d’accordo: “È pura speculazione”

Intanto il maggiore broker dei future della valuta digitale dà il via libera alle vendite allo scoperto, mentre la Corea del Sud blocca le operazioni delle banche sulla criptovaluta

Bitcoin, Fed e studiosi d’accordo: “È pura speculazione”

Il Bitcoin è un “asset altamente speculativo”, ma non spetta alla Federal Reserve intervenire per regolamentare gli scambi sulle criptovalute. Parola di Janet Yellen, che ieri ha tenuto la sua ultima conferenza stampa da presidente della Banca centrale americana. Lo ha fatto al termine della riunione del Fomc che ha alzato i tassi d’interesse a 1,25-1,50%.

La Fed, insomma, “non ha nessun ruolo in termini di regolamentazione” sul Bitcoin, assicura Yellen. E infatti ieri la moneta telematica ha chiuso in calo a 16.650 dollari, un valore assai inferiore ai picchi raggiunti nelle sedute precedenti, fin sopra quota 19mila dollari. A inizio anno, ricordiamo, il cambio era ad appena 966 dollari.

PER IL 96% DEGLI ESPERTI È UNA BOLLA SPECULATIVA

Di fronte a numeri del genere, gli esperti non hanno dubbi: il rally di Bitcoin è frutto di pura speculazione. È quello che pensa la maggioranza degli intervistati in un sondaggio del Wall Street Journal. Il 96% del campione – composto da professori universitari ed economisti – ritiene che sulla criptovaluta si sia gonfiata una bolla speculativa.

Molti degli intervistati hanno fatto un paragone con la prima bolla speculativa della storia: la famosa mania dei tulipani del 17esimo secolo, che creò un boom dei prezzi del fiore e una successiva esplosione della bolla all’inizio del 1637.

OK ALLE VENDITE ALLO SCOPERTO

Nel frattempo il Bitcoin, che ha da poco esordito sul mercato dei future Cboe, si prepara a scontrarsi con le vendite allo scoperto. Interactive Brokers, il maggiore broker dei future della valuta digitale, consentirà ai propri clienti di scommettere contro la moneta telematica, tenendo anche posizioni corte. Lo ha detto al Financial Times Thomas Peterffy, presidente della società.

Interactive ha gestito il 53% del volume di scambi dei future di Bitcoin durante la seduta di debutto al Cboe, il 10 dicembre. La decisione del broker potrà influenzare gli scambi dei future non solo al Cboe, ma anche al Cme Group, dove debutteranno la settimana prossima, se tutto andrà secondo le previsioni.

“Abbiamo capito che dovevamo prendere questa decisione”, ha detto Peterffy, spiegando che finora chi ha voluto piazzare scommesse speculative ha dovuto farlo tramite altri broker. Il presidente di Interactive aveva criticato il Bitcoin quando aveva cominciato a salire oltre quota 1.700 dollari e aveva chiesto senza successo alle autorità di regolamentazione che fossero istituite stanze di compensazione apposta per i future di Bitcoin, in modo da evitare eventuali ricadute negative sui broker di derivati.

Ora si è dovuto adeguare alle richieste del mercato, ma ha preso delle precauzioni per evitare che Interactive sia esposta a perdite eccessive: gli investitori che venderanno allo scoperto il Bitcoin dovranno depositare cinque volte il valore dei loro contratti future come copertura, cosa che renderà le scommesse negative molto più care delle posizioni lunghe.

BITCOIN VIETATO ALLE BANCHE SUDCOREANE

Sul versante internazionale, la Corea del Sud ha vietato ai suoi istituti finanziarie l’uso di valute virtuali come il Bitcoin. Una decisione clamorosa, visto che la criptovaluta ha avuto molto successo nel Paese asiatico, al punto che qui si svolge circa il 20% delle transazioni globali sulla moneta virtuale.

Quasi un milione di sudcoreani, in particolare i piccoli investitori, detiene Bitcoin e la domanda è così forte in questo paese che i prezzi per questa valuta virtuale sono superiori del 20% rispetto a quelli negli Stati Uniti, primo mercato di Bitcoin al mondo

L’annuncio del divieto da parte del Governo ha causato un calo di quasi il 5% del Bitcoin su Bithumb, il più grande mercato di questa valuta nella Corea del Sud. L’ufficio del primo ministro ha dichiarato che anche i bitcoin emessi dalle società sono stati vietati. Tuttavia le transazioni in bitcoin rimangono autorizzate nel paese e non è stata decisa una tassazione speciale sui profitti realizzati in valute virtuali.

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