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Bassanini si dimette: “Cdp trasformata in 6 anni”

Lettera di commiato del Presidente (allegato il PDF il testo integrale) a poche ore dall’assemblea chiamata domani rinnovare i vertici – Bassanini traccia il bilancio del suo mandato: attivo quasi raddoppiato rispetto al 2008, utile netto in crescita del 60%

Bassanini si dimette: “Cdp trasformata in 6 anni”

Fra poche ore si aprirà una nuova stagione nella Cassa Depositi e Prestiti. Domani si riunirà l’assemblea in sede ordinaria e straordinaria per dare corso all’atteso ricambio dei vertici. Per questa ragione, il presidente uscente, Franco Bassanini, ha inviato alle fondazioni azioniste, al Cda, al collegio sindacale e alla commissione parlamentare di vigilanza una lettera in cui mette il mandato a disposizione dell’assemblea. Il testo è stato inviato per conoscenza al premier, Matteo Renzi, e al ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan. 

“Tengo a precisare – si legge nel testo – che la richiesta del Governo non è stata motivata, per quanto a me noto, da giudizi negativi né sull’operato degli amministratori né tantomeno sull’attività di Cdp e i risultati conseguiti”.

L’Esecutivo, perciò, avrebbe deciso di rinnovare i vertici della Cassa per “insediare un nuovo consiglio che abbia davanti un mandato triennale e possa impostare fin da ora il piano industriale 2016-2018”. 

Se invece fosse arrivata una bocciatura, “avrei ritenuto doveroso – prosegue Bassanini – difendere lo straordinario lavoro svolto in questi anni” da tutta la Cdp, a cominciare dall’amministratore delegato, anche lui in uscita, Giovanni Gorno Tempini. 

Allegato in PDF il testo integrale della lettera , di cui riportiamo qui di seguito un passaggio significativo:

“Dal 2008 al 2015 il totale attivo di CDP ha raggiunto circa 400 €/mld (stima a metà 2015), quasi il doppio rispetto alla fine del 2008, con un significativo aumento dello stock dei crediti a clientela e banche (106 €/mld, +29%) e del portafoglio partecipativo (30 €/mld, più che raddoppiato). Al contempo, è stato avviato un importante programma di investimenti in titoli governativi (35€/mld nel 2015), anche a supporto del bilancio dello Stato soprattutto nei momenti di forte tensione sul debito pubblico. Tali obiettivi di investimento sono stati peraltro raggiunti senza intaccare le risorse messe a disposizione dello Stato per finanziare il debito pubblico, attraverso il conto corrente di tesoreria, che è passato da poco più di 100 €/mld a circa 150€/mld.

Tra dicembre 2008 e marzo 2013, la quota di CDP rispetto all’intero stock di finanziamenti agli enti pubblici è cresciuta dal 39% al 47% mentre la quota relativa ai soli enti locali (Province e Comuni) è aumentata dal 46% al 51%. Per quanto riguarda i flussi di nuovi finanziamenti agli enti territoriali (Regioni, Province e Comuni), la quota CDP è cresciuta dal 76% nel dicembre 2008 al 98% nel dicembre 2013 (ultimo dato disponibile): CDP è ormai di fatto il solo finanziatore a medio- lungo termine degli investimenti degli enti territoriali.

La crescita dell’utile

L’ampliamento delle attività di CDP è stato inoltre realizzato garantendo altresì importanti risultati economici. L’utile medio dopo le imposte del periodo 2009-2014 è stato di 2,2 €/mld, oltre il 60% in più rispetto all’utile registrato nel 2008. Sono stati garantiti agli azionisti rendimenti adeguati ed in progressiva crescita, con un rendimento medio sul capitale sociale passato dal 7% a oltre il 20%. Nonostante il forte ampliamento delle attività di CDP, il cost/income è rimasto eccezionalmente contenuto”. 


Allegati: azionisti.pdf

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