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Banca Mondiale: tagliate le stime sulla crescita 2013-2014 di Cina e Asia orientale

Nel suo ultimo rapporto sul continente asiatico, la Banca Mondiale ha ribassato le stime sulla crescita della Cina per il 2013 e il 2014, rispettivamente al 7,5% e al 7,7% – In calo anche le previsioni sui paesi emergenti dell’Asia orientale, al 7,1% per quest’anno e al 7,2% per il prossimo – Pesa la debolezza dei prezzi delle materie prime.

Banca Mondiale: tagliate le stime sulla crescita 2013-2014 di Cina e Asia orientale

La Cina e gli altri Paesi dell’Asia orientale cresceranno meno del previsto. A dirlo è la Banca Mondiale, che ha abbassato le stime sulla crescita per il 2013 e per il 2014. A frenare la Cina e i Paesi in via di sviluppo della parte orientale del continente sarebbe soprattutto la debolezza dei prezzi delle materie prime, che pesa su esportazioni e investimenti.

Come si legge nel rapporto dell’istituto di Washington, “la crescita in paesi come Indonesia, Malaysia e Thailandia sta inoltre rallentando alla luce dei minori investimenti, dei prezzi più bassi delle materie prime a livello globale e di una crescita delle esportazioni inferiore alle previsioni”. La stima della Banca Mondiale sull’Asia orientale parla ora di una crescita del 7,1% per l’anno in corso e del 7,2% per il 2014, in calo rispetto alle previsioni dello scorso aprile: 7,8% per quest’anno e 7,6% per quello seguente.

“La Cina – si legge ancora nel rapporto – inizia a distaccarsi da un’economia orientata alle esportazioni e si concentra sulla domanda interna”. La nuova stima ha ribassato le aspettative sulla crescita al 7,5% nel 2013 contro l’8,3% di aprile. Per il 2014 l’economia cinese dovrebbe avanzare del 7,7% contro l’8% previsto in precedenza.

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