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ASSEMBLEA BANCA D’ITALIA – Emergenza Grecia e bad bank nelle Considerazioni finali di Visco

Emergenza Grecia e bad bank saranno certamente al centro delle Considerazioni finali del Governatore Ignazio Visco nell’assemblea dei partecipanti di stamattina che quest’anno si tiene in anticipo rispetto alla tradizionale scadenza del 31 maggio – Attesi anche i giudizi di Visco sullo scenario economico e sulla politica economica del governo Renzi

ASSEMBLEA BANCA D’ITALIA – Emergenza Grecia e bad bank nelle Considerazioni finali di Visco

L’emergenza Grecia e la bad bank saranno certamente al centro delle Considerazioni finali del Governatore Ignazio Visco all’assemblea della Banca d’Italia che si tiene oggi in anticipo rispetto al tradizionale appuntamento del 31 maggio.

Che cosa fare per evitare sia la bancarotta che l’uscita dall’euro della Grecia e quali sarebbero le ripercussioni sull’Italia, su tutta l’Eurozona e sui mercati finanziari è il tema che in questi giorni domina la scena economica e finanziaria e su cui sono particolarmente attese le parole del Governatore.

Ma, come sempre, le Considerazioni finali non mancheranno di tracciare le prospettive economiche e anche di fare il punto sia sulla politica monetaria della Bce dopo il positivo avvio del Quantitative easing di Mario Draghi che sulla politica economica del governo Renzi.

Visco ha già avuto modo di apprezzare lo sforzo avviato dal Governo di riformare e modernizzare il Paese e non mancherà di stimolarlo a proseguire con coraggio sulla strada intrapresa.

Ma, come sempre e come è nelle sue dirette competenze, il Governatore riserverà un capitolo importante delle sue Considerazioni finali al sistema bancario italiano sia alla luce delle nuove regole europee che delle riforme di casa nostra come quella, lungamente caldeggiata dalla Banca d’Italia e finalmente raggiunta, delle banche popolari, per non parlare delle Fondazioni bancarie e delle Bcc.

L’attenzione di Visco si concentrerà in particolare sul preoccupante problema delle sofferenze bancarie che al lordo sfiorano ormai i 190 miliardi di euro e che costituiscono una zavorra per le nostre banche. Il Governatore ha più volte sollecitato un intervento pubblico anche se la nascita di una bad bank non ha ancora superato l’esame della Ue che teme possa configurarsi come un aiuto di Stato vietato dalla normativa europea. Forse la soluzione ideale sarebbe stata quella spagnola che ha spinto Madrid a sottoporsi alle condizioni di Bruxelles ma a concordare a monte l’intervento dell’Europa a sostegno delle banche risolvendo così il problema che i nostri governi precedenti non hanno ritenuto di voler affrontare nello stesso modo.

Di sicuro l’Assemblea di oggi della Banca d’Italia, per il particolare momento in cui cade, non sarà di ordinaria amministrazione e il Governatore non mancherà di stimolare il Governo, le imprese e i sindacati a rimboccarsi le maniche per riprendere la via dello sviluppo aumentando la produttività e la competività dell’economia con l’occhio agli investimenti (anche e soprattutto in capitale umano) e alle riforme. 

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