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Ancora poca Italia in India, ma il commercio si impenna

RAPPORTO DEL SERVIZIO STUDI BNL SULL’ECONOMIA INDIANA – Il nostro Paese è presente nel sub-continente con 205 imprese, per un totale di oltre 24mila addetti – Gli investimenti sono ancora scarsi, ma si prevede un grande crescita nel futuro, considerando il boom delle vendite italiane nei primi otto mesi del 2011 (+21,3%).

Ancora poca Italia in India, ma il commercio si impenna

Il filo che lega Roma a Mumbay è ancora fragile, ma si sta rafforzando. L’ultimo rapporto del servizio studi Bnl mette in luce come l’India, pur assorbendo ancora solo l’1% dell’export italiano, possa rivelarsi nei prossimi anni un partner sempre più importante per il nostro Paese.

Il trend ha fatto registrare una vera impennata negli ultimi mesi, considerando che fra gennaio-agosto le vendite italiane verso l’India sono aumentate del 21,3% su base annua, contro il 16,5% del complesso dei paesi extra-Ue. Nel sub-continente asiatico sono presenti 205 imprese a controllo italiano, che impiegano complessivamente 24.441 addetti.

In ogni caso, i margini di miglioramento sono davvero ampi: “La presenza italiana negli investimenti in India – sottolinea il report della Banca – è ancora molto modesta”.

In allegato il testo completo dello studio Bnl dedicato all’economia indiana, a cura di Simona Costagli.


Allegati: India, il sub-continente avvicina la Cina.pdf

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