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Agcom, Calabrò: la banda larga vale l’1,5% del Pil

Il ritardo nello sviluppo della banda larga costa all’Italia tra l’1 e l’1,5% del Pil, stando ai numeri presentati dal presidente dell’Autorità per le comunicazioni, Corrado Calabrò – La Commissaria Kroes: “Se l’economia digitale fosse un paese, la sua performance le varrebbe la partecipazione al G20”.

Agcom, Calabrò: la banda larga vale l’1,5% del Pil

Secondo il presidente dell’Autorità di garanzia delle comunicazioni, Corrado Calabrò, “il ritardo nello sviluppo della banda larga costa all’Italia tra l’1 e l’1,5% del Pil. Senza infrastrutture a banda ultra larga i sistemi economici avanzati finiscono su binari morti”.

Del preoccupante dato sono consapevoli anche i tre ministri che costituiscono la cabina di regia per l’Agenda digitale. Anche se il Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha osservato che “per le infrastrutture è l’offerta a generare la domanda”.

Non è però completamente d’accordo Calabrò: “Quando avremmo costruito le autostrade se avessimo atteso che prima fossero fabbricate le automobili che le avrebbero percorse?”. Secondo il presidente uscente dell’Autorità “il settore delle tlc è la chiave di volta della rivoluzione digitale che, abilitando l’innovazione, può cambiare radicalmente i paradigmi dell’economia e della società. La Cassa Depositi e Prestiti è un convitato di pietra. Ci sono invece iniziative di fondi privati, di amministrazioni pubbliche e di operatori che segnano dei passi avanti sul terreno delle realizzazioni concrete”.

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