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Visco (Banca d’Italia): “L’investimento che rende di più è quello in conoscenza”

Nel suo nuovo libro “Anni difficili – Dalla crisi finanziaria alle nuove sfide per l’economia” il Governatore della Banca d’Italia rivisita gli anni di crisi di questo secolo e affronta le sfide che ci stanno davanti concludendo con “quasi epilogo” che si rifà a una famosa frase di Benjamin Franklin

Visco (Banca d’Italia): “L’investimento che rende di più è quello in conoscenza”

La storia della decennale crisi finanziaria di questo scorcio di secolo dalla quale lentamente le nazioni stanno uscendo continua a prestarsi a una rilettura critica, sia per meglio comprendere gli errori fatti da politici, istituzioni e operatori economici/finanziari, sia per delineare un percorso virtuoso da seguire evitando dolorose ricadute e imboccando la strada di un auspicato sviluppo socioeconomico. In questo ambito bene si inserisce l’ultimo libro di Ignazio Visco che, con il consueto rigore metodologico e una notevole ricchezza di apparati statistici e bibliografici, tocca i temi della doppia crisi che ha colpito anche il nostro Paese: quella della crisi finanziaria globale e l’altra dei debiti sovrani dell’area euro.

Scorrono così pagine contenenti interessanti contributi, recentemente presentati in diverse occasioni pubbliche e in parte rielaborati e integrati; contributi nei quali il Governatore della Banca d’Italia affronta anche argomenti di grande delicatezza ed attualità, quali: la vigilanza sulle banche, la tutela del risparmio, i compiti e i limiti della politica monetaria, l’importanza dell’educazione finanziaria.

Anni difficili copertina libro Visco

In un’epoca in cui, come sottolineato dallo stesso, anche per i banchieri centrali “la comunicazione ha assunto un ruolo cruciale” e la propria responsabilità professionale si declina non solo nel “dar conto del proprio operato ma…nell’accompagnare l’esposizione delle finalità delle scelte di politica economica con l’illustrazione della natura e della possibili conseguenze dei fenomeni economici e finanziari” sottostanti, questo libro realizza una significativa operazione culturale. Infatti, si pone in grande evidenza l’importanza da attribuire, accanto alle conoscenze tradizionali, ad un nuovo insieme di competenze utili a fronteggiare situazioni inedite e che hanno un ruolo sempre più decisivo nella moderna organizzazione del lavoro, i cosiddetti soft skill; nella consapevolezza che senza un adeguato investimento sul capitale umano non vi potrà essere uno sviluppo economico – sociale duraturo.

Un monito rivolto chiaramente anche e soprattutto al nostro Paese che continua a segnare il passo nei confronti dei principali competitor economici sul piano della competitività e su quello dell’ammontare di risorse destinate all’istruzione e alla ricerca/sviluppo.

Non è, pertanto, casuale il “quasi epilogo”, posto a conclusione di questo volume, che viene centrato da Visco sull’importanza dell’investimento in conoscenza, ricordando la famosa frase di Benjamin Franklin: “An investment in knowledge pays the best interest (il rendimento dell’investimento in conoscenza è più alto di qualsiasi altro investimento)”. Un precetto, che affonda le proprie radici nella cultura filosofica greca e che, passato attraverso i secoli, è giunto fino a noi per indicarci la strada corretta per uscire definitivamente dagli anni difficili evocati nel titolo del libro e migliorare non solo la situazione economica, ma anche quella sociale dell’umanità.

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