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Vino: Terenzuola La Merla Canaiolo IGT Toscano, un concentrato di storia e natura

Ottenuto con la pratica di selezione massale, si recuperano vecchi vigneti e le nuove barbatelle ottenute esclusivamente da piante centenarie

Vino: Terenzuola La Merla Canaiolo IGT Toscano, un concentrato di storia e natura

Tra Liguria e Toscana, in un areale di produzione che inizia alle Cinque Terre, passa per Luni e finisce alle pendici delle Alpi Apuane a ridosso delle storiche cave di marmo di Carrara, in un territorio la Lunigiana storica, con 5000 anni di storia alle spalle fortemente vocato alla coltivazione della vite già dai tempi dei Romani,  la filosofia aziendale sposata nell’azienda agricola Terenzuola di Ivan Giuliani è la fedeltà al paesaggio, intendendo l’uomo come mero custode della Natura e come moderatore che agisce nel rispetto del territorio e lascia un grappolo in più o in meno in base all’andamento stagionale. Nell’azienda agricola biologica di Giuliani che snoda i suoi 24 ettari vitati a diverse altitudini: dai 50 ai 450 mt. Slm, si coltiva o inerbisce a seconda della vigoria della pianta, si gestisce la difesa del suolo, utilizzando zolfo o rame in base all’umidità e si adatta l’altezza del filare al naturale estendersi dei tralci. Per favorire tutto ciò, vengono recuperati vecchi vigneti e realizzati di nuovi con impianti fitti, come si praticava una volta, con 8.000 – 11.000 ceppi per ettaro. Le barbatelle usate per i nuovi vigneti, provengono esclusivamente dalle piante centenarie secondo una pratica conosciuta come “selezione massale”. La cantina è stata realizzata su quattro differenti livelli con la sola regola di limitare al minimo l’intervento dell’uomo: il primo livello per il ricevimento delle uve e la fermentazione in cemento; il secondo per i bianchi in vasca senza l’utilizzo di pompe; il terzo per l’imbottiglia mento e il quarto per le botti di legno.  

Recuperati vecchi vigneti e le barbatelle per i nuovi ottenute esclusivamente da piante centenarie: è la pratica della “selezione massale”

Tutto ha inizio nei primi anni ’30 del Novecento quando Luigi Giuliani, di ritorno da New York per la crisi del ’29, acquista un podere di tre ettari, a mezza collina nel Comune di Fosdinovo, nel cuore dei Colli di Luni, a 350 metri sul livello del mare e a cinque minuti dalla costa, reputandolo ideale per la coltivazione di vite, olivo, ortaggi e per la produzione di miele. Inizia così l’attività agricola per il sostentamento famigliare e per la vendita diretta rivolta ad un piccolo mercato locale. Il testimone dell’azienda viene raccolto nel 1995 da nipote Ivan che affermando un suo stile personale, crea nuovi vigneti all’interno del podere ma si spinge anche oltre, alla ricerca di vecchie vigne nei territori circostanti, scendendo nella zona pedecollinare dei Comuni di Fosdinovo, Castelnuovo e Sarzana. L’obiettivo è ambizioso: ampliare la superficie vitata e pensare a un progetto senza confini: né solo ligure, né solo toscano, ed estendere la produzione oltre i Colli di Luni, nei territori della cosiddetta “Lunigiana storica” così come era nel passato, costituita dal Candia nelle Apuane in provincia di Massa – Carrara e dalle Cinque Terre, in provincia della Spezia.

Su piane contenute da tipici muretti a secco – costituiti esclusivamente da massi d’arenaria sovrapposti – e humus coltivabile, i vigneti di Terenzuola si estendono per su tre differenti fasce altimetriche, scelta dettata dalla volontà di ottenere uve con caratteristiche differenti e di conseguenza vini molto equilibrati. I vigneti più vicini al mare, nel territorio di Corniglia, donano al vino la giusta struttura; quelli della fascia di mezzo, in località Volastra nel Comune di Riomaggiore, un’importante aromaticità; mentre quelli della parte alta, nei pressi del “Telegrafo” di Riomaggiore, conferiscono l’indispensabile componente acida. Alla vecchia coltivazione a pergola, per i nuovi impianti delle Cinque Terre, si è preferito il sistema ad alberello, la forma di allevamento storicamente adottata nelle aree maggiormente calde e impervie del Mediterraneo, così da sfruttare al meglio il poco terreno, garantendo a ogni singola pianta la giusta dose di spazio e luce. I germogli vengono legati manualmente con la raphia evitando così di introdurre plastica o ferro in un contesto naturale protetto, unico ed estremamente fragile.

Un progetto senza confini: né solo ligure, né solo toscano, dalle Cinque terre ai territori della cosiddetta “Lunigiana storica”

Elemento di punta e fiore all’occhiello dell’azienda è La Merla Canaiolo Nero IGT Toscano: Uva Merla (biotipi locali del Canaiolo Nero a Raspo rosso, detto anche Canaiolo minore) per il 95% e per il rimanente 5% Barsaglina. Purtroppo, in passato durante la fillossera si è perso tanto materiale genetico per disaffinità di innesto su ‘piede’ americano. Questa selezione massale è stata ricavata da piante di 80 anni a loro volta provenienti da pergoli prefillosserici. I vigneti situati nel comune di Fosdinovo tra i 100 e i 200 m s.l.m. sono composti da una matrice minerale ricca di ferro e lignite. Si tratta di uva a maturazione tardiva con raccolta, in base all’annata, che può addirittura avvenire a metà ottobre. Svinatura per gravità, fermentazione malolattica in cemento, solfitaggio moderato e chiarifica dei vini solo attraverso consecutivi travasi. Affinamento di un anno in botti austriache di rovere di Slavonia da 20 hl per la Merla e barriques usate per la Massaretta. Segue ulteriore affinamento invernale in cemento per avere una stabilità naturale. Il vino viene imbottigliato a 18 mesi dalla vendemmia e dopo ulteriori 8 mesi di affinamento in vetro, esce sul mercato. Vino di elevata complessità ed eleganza con potenziale di durata in bottiglia anche di 15 anni. Le bottiglie prodotte ogni anno sono circa 13.500.

Da citare poi il Cinqueterre Doc Bianco ottenuto da vigneti terrazzati, situati a strapiombo sul mare nei comuni di Riomaggiore, Manarola e Vernazza, composti da varietà locali quali Bosco, Vermentino, Albarola e Ruzzese. L’estensione totale dei vigneti è di 1,5 ha circa, suddiviso in 5 diversi appezzamenti. I suoli delle terrazze sono a base acida, derivando dalla decomposizione degli scisti e micascisti. Il sistema di allevamento è in parte a pergolo di 1 metro di altezza dal suolo e una densità di impianto di circa 4000 ceppi/ ha con piante di 80 anni e nuovi impianti invece ad Alberello modificato con densità di 11.000 ceppi/ha. Le uve dopo una breve macerazione sulle bucce vengono fermentate in acciaio e affinate sui propri lieviti per I 6 mesi successivi. Il tannino dell’uva Bosco e la parte aromatica del Vermentino incontrano le acidità di Albarola e Ruzzese in un mix naturalmente equilibrato che fa della sapiditá e finezza le sue caratteristiche fondamentali.

Interessante, infine, il Vigne Basse Vermentino Doc Colli di Luni ottenuto da una dozzina di cloni di Vermentino selezionati e da una piccola percentuale di Albarola (5 %). I vigneti sono siti prevalentemente nel comune di Fosdinovo ad una altitudine di circa 50-100 metri s.l.m. su terreni in predominanza sabbio-limosi e ricchi di ciottoli. La ricezione delle uve in cantina è effettuata per gravità e avviene sfruttando sistemi di inertizzazione per ridurre lo stress sulle uve fino all’arrivo in pressa. Pressature a ciclo lungo, decantazioni statiche a freddo e conseguenti fermentazioni a temperatura controllata in acciaio, portano ad ottenere un vino che, a seguito di affinamento sui propri lieviti per 4 mesi, fa della sua fragranza aromatica e ottima beva il suo punto di forza.

TERENZUOLA di IVAN GIULIANI & C

Via Vercalda, 14 

54035 Fosdinovo (MS)

+39 0187 670387

info@terenzuola.it – www.terenzuola.it

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