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UnipolSai: parte male la trattativa coi sindacati, rischio mobilitazione

Il nodo più spinoso sono i 2.200 esuberi previsti nel piano di ristrutturazione aziendale – I sindacati parlano di “garanzie eluse” e convocano assemblee nei luoghi di lavoro – Si va verso la mobilitazione.

UnipolSai: parte male la trattativa coi sindacati, rischio mobilitazione

Parte in salita la trattativa tra sindacati e Unipol-Fonsai, e all’orizzonte si profilano mobilitazioni. L’incontro di ieri sul piano di ristrutturazione che seguirà la fusione ha, infatti, scontentato le sigle sindacali Fisac, Fiba, Uilca, Fna e Snfia che hanno immediatamente convocato assemblee nei luoghi di lavoro e, in una nota congiunta, parlano di “elusione di alcune garanzie fondamentali riguardanti l’esclusione dei licenziamenti individuali e collettivi”.

“Manca, inoltre – si legge nella nota -, chiarezza su tutto il piano industriale sia per quanto riguarda le società non inserite nel progetto di fusione sia per definire misure adeguate per le quote di portafoglio cedute, in relazione ai lavoratori interessati, prosegue la nota.

Il nodo più scottante, sulla via della creazione del gruppo UnipolSai, sono i 2.200 esuberi previsti nel piano di ristrutturazione, e cioè il 25%, circa, del totale dei dipendenti dell’azienda. Il comunicato dei sindacati, sempre più sul piede di guerra, si chiude così: “Allo stato la posizione aziendale non consente uno sviluppo della trattativa coerente con le tutele richieste dalle organizzazioni sindacali e presenti in tutti gli accordi sottoscritti nei grandi gruppi assicurativi”.

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