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Unipol Banca, Cimbri: aumento capitale da 100 milioni

Quanto al bilancio, il gruppo Unipolsai post fusione chiude il 2013 con un utile netto consolidato pari a 694 milioni di euro e un risultato ante imposte 1.172 milioni di euro – La raccolta assicurativa diretta è stata pari a 15,4 miliardi di euro, in calo dai 15,7 miliardi nel 2012 – Il Cda proporrà dividendi ordinari e straordinari per circa 550 milioni.

Unipol Banca, Cimbri: aumento capitale da 100 milioni

Banca Unipol lancerà un aumento di capitale da 100 milioni di euro non appena otterrà il via libera della Banca d’Italia, con l’obiettivo di rafforzare i suoi indici patrimoniali. Lo ha detto l’ad di Unipol, Carlo Cimbri, nel corso della conference call con gli analisti dopo la pubblicazione dei dati del gruppo Unipol, precisando che la Banca dovrebbe chiudere in equilibrio i conti del 2014. Cimbri ha peraltro rilevato che il gruppo “non si attende in generale grandi contribuzioni dalla Banca”.

Quanto al bilancio, il gruppo Unipolsai post fusione chiude il 2013 con un utile netto consolidato pari a 694 milioni di euro e un risultato ante imposte 1.172 milioni di euro. La raccolta assicurativa diretta è stata pari a 15,4 miliardi di euro, in calo dai 15,7 miliardi nel 2012, con la raccolta Danni a 9,3 miliardi (-8,1%) e quella Vita a 6,1 miliardi (+9,1%). Il combined ratio danni è stato pari al 93,3% (101,9% nel 2012) mentre il margine di solvibilità si è attestato a 1,5 volte i requisiti regolamentari. 

Il Cda proporrà dividendi ordinari e straordinari per complessivi circa 550 milioni (pari a un payout del 53,5% degli utili 2013 complessivi realizzati dalla ex Fondiaria-Sai, Unipol Assicurazioni e Milano Assicurazioni), corrispondenti a un dividendo complessivo unitario pari a 0,19559 euro per ogni azione ordinaria (dividend yield del 7,9%), 19,64133 euro per ogni azione di risparmio di categoria A (dividend yield dell’8,2%) e 0,22497 euro per ogni azione di risparmio di categoria B (dividend yield del 9,3%). 

L’utile netto individuale di UnipolSai Assicurazioni (ex Fondiaria-Sai perimetro ante-fusione) è stato pari a 334 milioni, quello di Unipol Assicurazioni a 531 milioni, quello di Milano Assicurazioni a 164 milioni, mentre Premafin ha chiuso l’esercizio con una perdita di 15 milioni.

Nel comparto Danni, la raccolta premi diretta si attesta a 9,3 milioni, contro i 10,1 milioni a perimetro omogeneo del 2012 (-8,1%), con un combined ratio (lavoro diretto) del 93,3%, rispetto al 101,9% del 2012. Il loss ratio è stato pari al 68,2%, contro il 78,3% del 2012, mentre l’expense ratio ha raggiunto il 25,2% (23,5% nel 2012). Il risultato ante imposte del settore è risultato positivo per 772 milioni di euro. 

Nel comparto Vita la raccolta diretta è cresciuta del 9,1%, a 6,1 miliardi di euro, rispetto a 5,6 miliardi del 2012. L’incremento è stato favorito anche dalla riduzione dei tassi d’interesse di mercato, che hanno reso maggiormente appetibile l’offerta di prodotti assicurativi con rendimento minimo garantito. In particolare, il comparto si è giovato della crescita del canale di banca-assicurazione. 

Il risultato ante imposte del settore è stato positivo per 514 milioni di euro. Il risultato ante imposte del settore immobiliare, comprensivo delle sole società immobiliari e dei fondi immobiliari chiusi, è stato negativo per 49 milioni di euro (-14 milioni nel 2012), dopo avere effettuato svalutazioni di immobili per 21 milioni e ammortamenti di investimenti immobiliari e altri attivi materiali per 35 milioni. 

Nei settori sanitario (cliniche) e alberghiero (Atahotels) il gruppo, nel corso del 2013, ha provveduto a una rigorosa valutazione degli asset delle diverse società avviando le azioni necessarie al fine di perseguire un equilibrio economico. Nonostante un primo miglioramento dei margini operativi, l’apporto di queste attività è ancora negativo, con un risultato ante imposte di -49 milioni di euro. Il patrimonio netto consolidato ammonta a 5,6 miliardi di euro. Il margine di solvibilità consolidato al 31 dicembre 2013 è stato pari a 1,5 volte il minimo richiesto, con un eccesso di capitale pari a 2 miliardi di euro post distribuzione dei dividendi.  

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