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Unionbirrai e DESPAR: birrifici artigianali sbarcano nella GDO

In 39 punti vendita tra Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige già disponibili le birre di 12 birrifici della stessa regione

Le birre di 12 realtà brassicole artigianali di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige sbarcano sugli scaffali di 39 punti vendita DESPAR del territorio di appartenenza del birrificio. L’iniziativa è frutto di un accordo tra Unionbirrai e Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per Triveneto ed Emilia Romagna ed è stata concpita per dare la possibilità ai microbirrifici artigianali di raggiungere più facilmente gli appassionati ed entrare in contatto con un maggior numero di clienti, anche alla luce del calo di consumi da parte del settore Horeca.

“Questa collaborazione è una grande opportunità di visibilità per tutti i piccoli artigiani della birra – spiega Simone Monetti, Segretario Nazionale di Unionbirrai – che potranno far conoscere e apprezzare le proprie birre e le loro peculiarità a un pubblico sempre più vasto. Assieme a Despar abbiamo scelto di attuare una cooperazione a livello territoriale, in modo da rendere più agile il rapporto tra la clientela e il birrificio: dopo aver acquistato la birra speriamo che i consumatori siano incuriositi a tal punto da visitarlo di persona per assaggiare anche le altre birre non inserite nella selezione per la GDO”.

Il fenomeno dei birrifici artigianali, ha conosciuto un insperato sviluppo in questi ultimi anni ma il mercato è estremamente frammentato. In totale secondo i dati di Assobirra, in Italia si contano 855 aziende tra microbirrifici e brewpub.

“Ci troviamo a osservare il nostro giovane comparto – afferma Vittorio Ferraris, Presidente Unionbirrai – in grado di affermarsi non solo sul mercato interno, ma anche di imporsi all’attenzione degli addetti ai lavori di tutto il mondo, grazie alla indiscussa capacità dei nostri birrai di creare birre di altissima qualità, innovative e sempre capaci di stimolare la curiosità di appassionati consumatori in tutto il pianeta. La strada percorsa è stata lunga, ma anche tortuosa. Fare impresa nel nostro Paese può essere estremamente complesso, farlo in campo birrario ha significato confrontarsi con normative inadeguate e una scarsa attenzione da parte delle istituzioni alle legittime esigenze di questo “nuovo” comparto produttivo. Tanto rimane da fare, ma nel frattempo possiamo di certo affermare che negli ultimissimi anni alcuni importanti traguardi, a sostegno e tutela dei piccoli produttori indipendenti di birra artigianale siano stati raggiunti: l’Italia è l’unico paese al mondo ad avere adottato una definizione legale di “Birra Artigianale”, strumento indispensabile di comunicazione verso consumatori e di forte identità di prodotto – in deroga alla normativa europea relativa alla etichettatura degli alimenti, il nostro paese ha reintrodotto l’obbligo di indicare in etichetta la sede dello stabilimento di produzione. Possiamo pertanto affermare che l’Italia sia oggi tra i paesi più avanzati, sicuramente in campo birrario, in termini di trasparenza e correttezza delle informazioni a vantaggio dei consumatori, che sono in grado di sapere se la birra che stanno bevendo sia realmente Artigianale, prodotta da un Piccolo Produttore Indipendente, e dove” .

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