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Ue, ok dalla Commissione: chiusa la procedura d’infrazione per deficit eccessivo contro l’Italia

La Commissione riconosce che il rapporto deficit-Pil dovrebbe restare sotto la soglia del 3% quest’anno e nel 2014.

Ue, ok dalla Commissione: chiusa la procedura d’infrazione per deficit eccessivo contro l’Italia

La Commissione europea ha raccomandato oggi al Consiglio Ue di chiudere la procedura per deficit eccessivo a carico dell’Italia, riconoscendo che il rapporto disavanzo/Pil dovrebbe restare sotto la soglia del 3% quest’anno e nel 2014. Stessa misura anche per Lettonia, Ungheria, Lituania e Romania. Francia e Spagna ottengono due anni in più per rientrare nei ranghi. L’Esecutivo comunitario, inoltre, ha raccomandato di concedere una proroga anche a Olanda, Polonia, Portogallo e Slovenia.

Nel suo Outlook semestrale diffuso questa mattina, l’Ocse conferma che il deficit dell’Italia dovrebbe attestarsi al 3% del Pil nel 2013 (il limite massimo previsto dal trattato di Maastricht), per poi calare al 2,3% nel 2014. Meno di un mese fa, nel rapporto sull’Italia pubblicato a Roma lo scorso 2 maggio, l’Organizzazione prevedeva un deficit-Pil al 3,3% nel 2013 e al 3,8% nel 2014. 

“La procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti dell’Italia è stata avviata nel 2009 – si legge nella nota della Commissione -. Dopo un picco del 5,5% del Pil nel 2009, il disavanzo pubblico dell’Italia è stato progressivamente ridotto fino ad arrivare al 3,0% del PIL nel 2012, cioé entro il termine fissato dal Consiglio. Secondo il programma di stabilità 2013-2017, adottato dal governo italiano il 10 aprile 2013 e approvato dal Parlamento italiano il 7 maggio, nel 2013 il disavanzo registrerà una leggera diminuzione al 2,9% del Pil, per poi scendere all’1,8% del Pil nel 2014. Nell’ipotesi di politiche invariate, le previsioni di primavera 2013 dei servizi della Commissione indicano un disavanzo del 2,9% del Pil nel 2013 e del 2,5% del Pil nel 2014, ossia inferiore al valore di riferimento indicato nel trattato (3% del Pil)”.

Bruxelles chiede ora all’Italia un “aggiustamento” dei conti per centrare il pareggio di bilancio strutturale dal 2014 e una “diminuzione regolare dell’alto debito”. L’Europa chiede inoltre al nostro Paese di riformare lavoro e giustizia civile, scuola, fisco e proseguire le spending review.

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