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Trump a Davos: “America first non vuol dire America da sola”

Il Presidente Usa al World Economic Forum: “Non c’è mai stato un momento migliore per assumere, investire, costruire e crescere negli Stati Uniti”, ma “non tollereremo più pratiche scorrette nel commercio internazionale”.

Trump a Davos: “America first non vuol dire America da sola”

“Come presidente degli Stati Uniti metterò sempre l’America al primo posto, come gli altri leader mettono il loro Paese al primo posto. Io credo negli Stati Uniti e dirò sempre ‘America first’. Ma non significa ‘America alone’. Quando gli Stati Uniti crescono, cresce tutto il mondo”. Lo ha detto il presidente degli Usa, Donald Trump, nel suo intervento al World Economic Forum di Davos.

“L’America sta di nuovo vedendo una forte crescita, in Borsa si sono creati 7mila miliardi di dollari dalla mia elezione – ha aggiunto – L’America è aperta alle imprese ed è tornata ancora una volta competitiva. Venite in America: non c’è mai stato un momento migliore per assumere, investire, costruire e crescere negli Stati Uniti”.

Trump ha però specificato che “gli Stati Uniti non tollereranno più pratiche scorrette nel commercio internazionale”. E ancora, con evidente riferimento alla Cina: “Noi sosteniamo un commercio libero, ma deve essere equo e reciproco. Alla fine, il commercio sleale danneggia tutti. Non chiuderemo più gli occhi davanti a pratiche economiche ingiuste, incluso il massiccio furto di proprietà intellettuale, sussidi industriali e le sovvenzioni statali pervasive. Questi e altri comportamenti predatori stanno distorcendo i mercati globali e danneggiando aziende e lavoratori non solo negli Usa, ma in tutto il mondo”.

Tuttavia, “gli Stati Uniti sono pronti a negoziare accordi commerciali bilaterali di mutuo beneficio con tutti i Paesi. Questo include i Paesi del Tpp 11, che è molto importante”, ha spiegato ancora Trump, facendo riferimento all’accordo Transpacifico da cui gli Usa sono usciti un anno fa e a cui ha aderito il Canada nei giorni scorsi. “Abbiamo già accordi con molti di questi Paesi e potremmo considerare di negoziare con gli altri, sia individualmente che forse come gruppo, se sarà nei nostri interessi”.

Con la riforma fiscale “abbiamo realizzato un sogno che un sacco di persone avevano da anni”, ha detto ancora il Presidente Usa, aggiungendo che i redditi medi delle famiglie aumenteranno di 4mila dollari. Quanto all’immigrazione, “d’ora in poi chi entra verrà selezionato in base alla sua capacità di contribuire al benessere economico degli Usa”, ha concluso Trump.

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