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Trenitalia promette rimborsi più rapidi in caso di ritardo

Il risarcimento sarà pari al 25% del prezzo del biglietto, ma non sarà in denaro – I passeggeri potranno farne richiesta entro soli tre giorni dall’arrivo del treno (che deve aver accumulato un ritardo di almeno 30 minuti), non più 60 come oggi.

Trenitalia promette rimborsi più rapidi in caso di ritardo

Novità importanti sul fronte dei trasporti ferroviari. Nell’ambito di un procedimento aperto dall’Antitrust, Trenitalia si è formalmente impegnata a ridurre entro marzo 2015 i tempi degli indennizzi in caso di ritardo dei treni. I passeggeri, tuttavia, potranno avanzare richiesta di rimborso entro soli tre giorni dall’arrivo del treno, non più 20 come oggi. 

Potrà ricevere l’indennizzo chi ha viaggiato su un treno arrivato a destinazione con un ritardo superiore ai 30 minuti. La soglia massima precedente entro cui non si aveva diritto al rimborso era di un’ora. Il risarcimento sarà pari al 25% del prezzo del biglietto sulle tratte nazionali di media e lunga percorrenza. L’indennizzo non sarà in denaro, ma verrà erogato sotto forma di bonus da utilizzare nell’acquisto di viaggi successivi. Va precisato, inoltre, che per quanto riguarda i grandi nodi ferroviari italiani come Roma, Milano, Bologna e Firenze, ci sarà un ulteriore margine di altri tre minuti sull’eventuale ritardo del treno.

L’iniziativa mira a elevare gli standard di tutela previsti dalle normative europee ed è stata avviata da Trenitalia nell’ambito di uno dei procedimenti istruttori condotti dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Entro 90 giorni dalla pubblicazione del provvedimento di accettazione degli impegni, Trenitalia realizzerà una campagna di comunicazione per informare i passeggeri dei loro diritti attraverso il sito Internet della società, l’invio di e-mail ai clienti, affissioni nelle stazioni ferroviarie e a bordo treno. In caso di un ritardo che dà diritto all’indennizzo, scatterà anche l’obbligo di un avviso sonoro ai viaggiatori.

A conclusione di un altro procedimento, Trenitalia ha anche ricevuto dall’Antitrust una multa da un milione di euro per “pratica commerciale scorretta” nella procedura di controllo del titolo di viaggio, definita dall’Autorità “afflittiva” perché impone al trasgressore, oltre al pagamento del prezzo dovuto per il viaggio in corso, anche una sovrattassa (da 50 a 200 euro) e un’ulteriore somma a titolo di oblazione. Trenitalia ha annunciato di voler impugnare la delibera davanti al Tribunale Amministrativo Regionale competente.

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