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Tltro Bce, delude la prima ondata: solo 82,6 miliardi, di cui 7,75 a Unicredit

Il risultato è inferiore alla media delle previsioni elaborate dagli analisti, che si attestava intorno ai 150 miliardi di euro – All’asta di oggi hanno partecipato 255 banche e istituzioni di credito – Unicredit ha ottenuto 7,75 miliardi di euro, che saranno integralmente destinati all’Italia – Le Borse europee accelerano.

Tltro Bce, delude la prima ondata: solo 82,6 miliardi, di cui 7,75 a Unicredit

La prima ondata di Tltro ha raggiunto quota 82,6 miliardi di euro. Il dato è stato diffuso questa mattina dalla Banca centrale europea, che ha chiuso oggi la prima asta di “Targeted longer term refinancing oparations”, ovvero prestiti agevolati che l’Eurotower garantisce alle banche con l’obbligo di usare le risorse per riattivare il credito. Il risultato è inferiore alla media delle previsioni elaborate dagli analisti, che si attestava intorno ai 150 miliardi di euro. D’altra parte, le previsioni erano molto differenziate: secondo alcuni esperti, infatti, l’entità dell’operazione non avrebbe dovuto superare i 37 miliardi.

All’asta di oggi hanno partecipato 255 banche e istituzioni di credito. Si trattava della prima di otto operazioni di questo genere che la Bce ha deciso di effettuare, per una quota massima di mille miliardi di euro. Il fatto che l’ammontare comunicato oggi sia inferiore alle attese è legato anche alla circostanza che la Bce aveva indicato in 400 miliardi di euro il potenziale di fondi stanziabili nelle prime due aste Tltro, che si terranno entrambe quest’anno. La seconda asta sarà a dicembre e sembra improbabile che raggiunga i 320 miliardi di euro.

Nel corso del suo recente intervento ad un seminario a Milano, che precedeva gli incontri di Eurogruppo e Ecofin, il presidente della Bce Mario Draghi ha annunciato che l’istituzione punta a espandere la mole del suo bilancio al picco che era stato raggiunto a inizio 2012, ovvero circa 1.000 miliardi in più rispetto ai livelli attuali (2mila miliardi).

Gli analisti tendono però ad escludere che le Tltro raggiungano i mille miliardi. In più rimarrebbero da compensare le restituzioni dei precedenti rifinanziamenti agevolati di lungo termine (Ltro). Se effettivamente la Bce volesse aumentare il suo bilancio ai valori di inizio 2012, dovrebbe quindi integrare la quota rimanente con il piano di acquisti di prestiti bancari cartolarizzati (Abs) e di obbligazioni garantite.

Se anche questa manovra, i cui dettagli sono attesi a ottobre, non dovesse bastare, a quel punto l’Eurotower potrebbe lanciare un vasto programma di acquisti di titoli, un Quantitative Easing (Qe) su emissioni pubbliche e private, prendendo a modello l’operazione sperimentata con successo dalla Federal Reserve.

A UNICREDIT 7,75 MILIARDI, TUTTI DESTINATI ALL’ITALIA

Unicredit ha ottenuto 7,75 miliardi di euro all’asta Tltro di oggi. Lo ha reso noto un portavoce dell’istituto, precisando che il finanziamento odierno è integralmente destinato all’Italia. L’istituto parteciperà anche alla seconda asta di dicembre, per un importo che non porterà a superare complessivamente un totale di 12 miliardi di euro. Inizialmente, Unicredit aveva ipotizzato un importo complessivo nelle due aste intorno ai 14 miliardi. I finanziamenti che Unicredit prenderà nella seconda asta verranno destinati fondamentalmente a Germania e Austria.

PER INTESA SANPAOLO 4 MILIARDI

Intesa Sanpaolo, invece, ha partecipato alla prima asta per un ammontare pari a 4 miliardi di euro, nell’ambito di un importo massimo richiedibile pari a circa 12,5 miliardi. Il restante ammontare è previsto venga richiesto nella seconda operazione.

LE BORSE ACCELERANO, BANCARI IN TESTA

I listini europei hanno accelerato dopo l’annuncio della Bce sull’asta Tltro. A Piazza Affari il Ftse Mib sale dello 0,6% e il Ftse All Share dello 0,57%. I titoli bancari, ben intonati già da ieri e ancora stamattina, hanno ulteriormente accelerato la corsa. Ubi guadagna il 2,51%, Bpm il 2,22%, Unicredit l’1,73%, Mediobanca l’1,71%, Banco Popolare l’1,57%, Intesa Sanpaolo l’1,22%. Deboli solo Mps (-0,22%) e Bper (-1,3%). 

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