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Tim: su Sparkle l’offerta del Mef “non è soddisfacente”. Mandato al Ceo per un nuovo negoziato

Il board ha incaricato l’Ad Labriola di trattare con il governo una diversa opzione sul futuro del sistema di infrastrutture internazionale. Le condizioni per Tim e il ruolo di minoranza

Tim: su Sparkle l’offerta del Mef “non è soddisfacente”. Mandato al Ceo per un nuovo negoziato

L’offerta del Tesoro non è “soddisfacente”. Ecco perché il board di Tim ha dato mandato al Ceo affinché negozi con il ministero dell’Economia una nuova offerta per Sparkle, vale a dire la rete internazionale dei cavi sottomarini che consente il trasferimento delle comunicazioni (voce e traffico dati) in oltre 50 Paesi e che collega anche il Medioriente agli Stati Uniti. Il cda di Tim, riunito oggi sotto la presidenza di Salvatore Rossi, ha esaminato l’offerta ricevuta dal Mef per l’acquisto di Sparkle e, avendola ritenuta non soddisfacente, ha dato mandato all’amministratore delegato, Pietro Labriola, di negoziare con il governo una diversa opzione, con possibili adeguamenti delle condizioni contrattuali, nell’assunto che Tim mantenga una partecipazione nella società per un determinato arco temporale e supporti la realizzazione del piano strategico.

Tim, l’offerta del Mef su Sparkle

L’offerta del Mef, giunta sul tavolo di Tim a fine gennaio, riguarda il 100% della società – considerata strategica ai fini della sicurezza nazionale, dunque protetta dal golden power – e non si discosta di fatto dalla valutazione iniziale che era di 600 milioni più 150 milioni di riconoscimenti addizionali eventuali. Nell’offerta “si fa riferimento altresì all’eventualità di negoziare una diversa opzione, con possibili adeguamenti delle condizioni contrattuali, nel caso Tim mantenesse una quota minoritaria per un determinato arco temporale e supportasse la realizzazione del piano strategico”. 

Tim e il rinnovo del Cda

Il consiglio, aggiunge la nota, ha altresì proseguito le attività in vista della presentazione di una lista di maggioranza per il rinnovo del board, che avverrà in occasione dell’assemblea chiamata ad approvare il bilancio 2023. Come previsto dalla procedura approvata lo scorso 18 gennaio, il presidente ha dato riscontro in merito alle attività preliminari di engagement con i principali azionisti, investitori istituzionali e proxy advisor, e ha presentato la proposta relativa ai criteri di selezione dei candidati che è stata approvata all’unanimità dal consiglio di amministrazione.

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