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Tartufo, in mostra a Città di Castello per attrarre il turismo

Grande festa del pregiato tartufo umbro a Città di Castello dall’1 al 4 novembre – La città coinvolta dalla Mostra del Tartufo per quattro giorni per promuovere i consumi del suo pregiato tubero ma anche l’economia locale – Buone notizie per gli acquisti i prezzi sono scesi del 40 per cento rispetto all’anno passato.

Tartufo, in mostra a Città di Castello per attrarre il turismo

Il Tartufo come promotore di economia locale. Città di Castello, comune nella parte umbra dell’Alta  Valtiberina, in provincia di Perugia, su 40.000 abitanti  vanta ben 2000 tartufai. Nella sua area infatti si trova una qualità di tartufo bianco fra i più pregiati d’Italia il Tuber Magnatum Pico. E il tartufo è protagonista assoluto della Mostra Mercato Nazionale che per quattro giorni (dal 1 al 4 Novembre) celebra tutte le varianti del tartufo e in particolare la trifola dell’Alto Tevere  autentica eccellenza regionale, che da sempre cresce nel  territorio di Città di Castello che si attesta mediamente a 280 metri sul livello del mare, godendo, grazie agli influssi del Mar Tirreno, di un clima temperato sublitoraneo con inverni moderatamente freddi ed estati contraddistinte da temperature elevate ma non torride.

Ciò comporta che in questa area i tartufi siano presenti pressoché per tutto l’anno, nelle diverse varianti  stagionali: in autunno protagonista superbo è la trifola per eccezione il Tuber Magnatum Pico; in inverno il  Tuber melanosporum, una qualità di nero pregiato; in primavera il Tuber borchii, detto bianchetto, o marzuolo, e nella stagione più calda dell’anno il Tuber aestivumm noto come tartufo nero estivo, o scorzone. Non meraviglia pertanto che lo slogan scelto per l’appuntamento del 2018 sia: “Le quattro stagioni del Tartufo”.

La valorizzazione della produzione non è tuttavia l’unico tema al centro della 39^ Mostra del tartufo tifernate, ma si punta a promuovere un turismo che coniughi, eccellenze della gastronomia e cultura, paesaggi e intrattenimento. Uno specifico programma  è stato messo a punto infatti  dal Comune di Città di Castello, dall’Associazione Mostra del Tartufo e dalla Comunità Montana Alto Tevere Umbro con gli enti pubblici locali, la Camera di Commercio di Perugia e la Regione Umbria.

Lo slogan è “Umbria, lasciati sorprendere”, per cui all’interno della Mostra mercato spazio anche al vino (a cura di Ais), all’olio evo (con l’Università di Agraria di Perugia), alla biodiversità (a cura dell’associazione Pro bio), alle eccellenze nazionali (Sapori d’Italia in Piazza Gabriotti) e quelle umbre (Profumi e sapori del territorio). I menu dei Piatti della tradizione saranno proposti con degustazioni a tema da Slow Food. Il focus sulla cucina prevede anche i Menu d’autore all’interno del circuito dei ristoranti del club del Tartufo e la diffusione di un ricettario (cartaceo e digitale, quest’ultimo disponibile sul sito della manifestazione) creato ad hoc con ingredienti e modalità di preparazione dei piatti tipici a base di trifola altotiberina. Ad arricchire il tutto, la possibilità di godere delle opere di grandi artisti come Raffaello, Luca Signorelli e Alberto Burri in un viaggio nell’Umbria medievale, tra Rinascimento e arte contemporanea. Grazie infatti alla Card Musei, gli amici del Tartufo avranno un ingresso agevolato ai tre musei di Burri e alla Pinacoteca comunale.

“Saranno  quattro giorni – assicura il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, all’insegna del gusto e della cultura tra prodotti tipici e tradizioni regionali, insieme ai grandi chef del panorama umbro e italiano che con la loro creatività interpreteranno la trifola nello spazio Showcooking White Truffle, un punto di incontro tra professionisti e pubblico di appassionati. Per i più audaci, infine, la 39^ Mostra Nazionale del tartufo bianco di Città di Castello organizza avventurose escursioni nei boschi dell’Appennino alla ricerca del prelibato Tuber Magnatum Pico. Una vera e propria ‘caccia’ in compagnia dei tartufai per sperimentare le tecniche della cavatura ed ovviamente non poteva  mancare una gara di cani da tartufo.

“Siamo convinti che un’eccellenza come la trifola dell’Alto Tevere susciti un forte interesse non solo tra gli appassionati di cibo, ma anche tra tutti quei turisti che ricercano vere e proprie esperienze di viaggio da ricordare e raccontare”  dichiara l’assessore al Turismo e Commercio Riccardo Carletti,  e il presidente della Comunità Montana Mauro Severini aggiunge:  per questo abbiamo arricchito il programma dell’edizione n. 39, con eventi ed iniziative molto eterogenee, in grado di incuriosire pubblici diversi, che non possono perdersi una città in cui lo spettacolo del tartufo, dell’arte classica e contemporanea e della musica sono al centro di un intero fine settimana”.

Una buona notizia, per le tasche degli italiani e soprattutto dei buongustai,  viene infine dalla Coldiretti. Quest’anno i prezzi si sono praticamente dimezzati. Le prime quotazioni, per pezzature medie attorno ai 20 grammi di inizio stagione al borsino del tartufo di Alba, punto di riferimento a livello nazionale hanno toccato i 250 euro l’etto, rispetto allo scorso anno che vennero pagati 450 euro (-44%). E’ l’effetto delle condizioni climatiche favorevoli in una estate in cui è caduto il 56% in più di pioggia che ha permesso la moltiplicazione del piu’ prezioso frutto dell’autunno. Per la cronaca si stima che in tutta Italia siano coinvolti complessivamente circa duecentomila raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti ed alimentano un business che comprensivo di indotto sviluppa un valore stimato in circa mezzo miliardo di euro tra fresco, conservato o trasformato anche grazie alla grande capacità di attrazione turistica ed enogastronomica.

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