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Sviluppo: Passera, Grilli e il decreto che non c’è

Dopo una giornata ad alta tensione per lo slittamento del decreto Sviluppo, che ieri non è stato neanche esaminato in Consiglio dei ministri, Grilli nega qualsiasi scontro all’interno del Governo: “Solo grande collaborazione e spirito di intesa” – Passera alle fondazioni bancarie: “Risorse scarse per la ripresa”.

Sviluppo: Passera, Grilli e il decreto che non c’è

Le risorse sono scarse” e questo moltiplica “le difficoltà delle amministrazioni pubbliche, impegnate a livello centrale e locale in un grande sforzo di rigore e di costruzione delle condizioni di un nuovo rilancio”. E’ quanto scrive il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, nel messaggio inviato al Congresso delle Fondazioni bancarie in corso a Palermo.

“Stiamo lavorando con determinazione e senso di responsabilità – continua Passera -, dando progressiva attuazione alla nostra agenda per la crescita, ma siamo consapevoli che solo facendo sistema e lavorando insieme possiamo perseguire obiettivi di crescita sostenuta e sostenibile, nella ferma convinzione che sviluppo e creazione di occupazione siano responsabilità imprescindibili di una classe dirigente al servizio del bene comune”.

Parole di fiducia da parte del ministro, che arrivano all’indomani di una giornata difficilissima per il Governo. Ieri il decreto Sviluppo, il provvedimento più importante passato finora dalle mani di Passera, non è stato nemmeno discusso in Consiglio dei ministri.

Lo stop è arrivato dai tecnici del Tesoro, che hanno lamentato la mancanza di copertura finanziaria. A meno di un forte depotenziamento che ne limiti i costi (ma anche l’efficacia), il pacchetto di misure pare rinviato a data da destinarsi.

Secondo le ricostruzioni, la circostanza ha provocato uno scontro nella squadra di Mario Monti: da una parte Passera, dall’altra il vice ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, e il Ragioniere generale Mario Canzio.  

Stamane tuttavia Grilli si è detto “abbastanza sorpreso nel leggere i giornali, perché con il ministro ma anche con gli altri colleghi e con la Ragioneria abbiamo un rapporto collaborativo. Dal mio punto di vista non ho assolutamente nessuna evidenza di qualcosa che non sia grande collaborazione e spirito di intesa”.

Quanto all’approvazione del decreto Sviluppo, attesa ormai da tempo, “penso non si possa parlare di ritardo – ha aggiunto il numero due del Tesoro -. È un processo di collaborazione e affinamento”.  

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