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Spread, testa a testa Italia-Spagna ma il governo Monti ha recuperato 150 punti

Italia e Spagna si contendono il primato sul miglior spread tra i loro titoli di Stato e il Bund tedesco ma per il nostro Paese è un successo di grande importanza perché in un mese e mezzo il governo Monti ha recuperato ben 150 punti base.

Spread, testa a testa Italia-Spagna ma il governo Monti ha recuperato 150 punti

Nella partita dello spread, l’Italia rimonta e torna in vantaggio sulla Spagna. Poi si assesta leggermente e torna in parità. Dopo il crollo verticale seguito ai maxi-prestiti della Bce alle banche europee, oggi il differenziale di rendimento fra i Btp a 10 anni e i corrispettivi Bund tedeschi si è stabilizzato nel pomeriggio intorno ai 310 punti base, con rendimento sul decennale appena sotto il 5%. Negli stessi minuti lo spread di Madrid viaggiava esattamente sullo stesso valore: 310. Ma per alcuni minuti il sorpasso è realtà, anche se di misura: 308 a 309, appena 0,003 punti percentuali.

Per la prima volta dallo scorso 5 agosto, quando il nostro debito pubblico era ancora nel pieno della tempesta speculativa, i tassi d’interesse sui Btp sono scesi sotto quelli dei Bonos. Ora il confronto prosegue testa a testa, ma è evidente che ormai sui mercati l’aria è cambiata: agli occhi degli investitori, l’Italia non è più un porto meno sicuro della Spagna. Il termometro del rischio segna la stessa temperatura.

Eppure fino a poco tempo fa non era assolutamente così. Solo a gennaio la forbice fra i due spread era ancora oltre i 150 punti base. Ad allentare la tensione sul nostro debito pubblico hanno contribuito le riforme varate in tempi stretti dal governo Monti, ma il fattore che più di tutti ha determinato l’inversione di tendenza è stato il cambiamento di politica da parte della Bce.

Con l’avvento di Mario Draghi alla presidenza, l’istituto di Francoforte ha scelto la strada della liquidità illimitata, garantendo al sistema bancario europeo prestiti oceanici con tassi bassissimi (1%) e scadenza a tre anni. Dopo la prima asta del 21 dicembre, la seconda ondata del programma (Ltro2) è arrivata mercoledì ed è stata ancora più ampia (da 490 a 529 miliardi). E’ facile prevedere che gli istituti di credito investiranno (buona) parte di questi soldi per acquistare titoli di Stato. In questo modo potranno speculare sulla differenza dei rendimenti. Ma intanto gli spread cadono a picco.

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