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Siria: truppe russe al fianco di Assad

Il Cremlino punta ad assicurarsi nel lungo periodo il controllo del porto di Tartus (base della sua flotta mediterranea), dell’aeroporto di Latakia e della costa alawita, a prescindere dall’esito della guerra civile.

Siria: truppe russe al fianco di Assad
Le truppe russe sbarcano in Siria e iniziano le prime operazioni militari, lasciando intendere che il Cremlino vuole aiutare il regime di Bashar Assad nel breve termine ed assicurarsi nel lungo periodo il controllo del porto di Tartus (base della sua flotta mediterranea), dell’aeroporto di Latakia e della costa alawita (dai confini libanesi a quelli turchi), a prescindere dall’esito della guerra civile, trasformandola in una sorta di enclave russa nel Mediterraneo Orientale.
Una lettura analoga arriva da un alto diplomatico arabo ad Amman: “Dopo aver preso la Crimea, Putin fa lo stesso con la costa siriana, si rafforza nel Mediterraneo Orientale perché vuole essere un protagonista dei futuri assetti”.
Fonti libanesi a fanno sapere che “le operazioni militari russe in Siria sono iniziate”, spiegando che si tratta di “interventi limitati”. Sono azioni di combattimento con “elementi di fanteria navale russa a sostegno dell’esercito siriano” e “tale impegno potrebbe aumentare”, a dimostrazione del fatto che “i russi non sono più osservatori ma partecipano alla guerra di Assad”. 
Meno di 24 ore prima erano arrivati almeno cento marines russi all’aeroporto internazionale “Assad” di Latakia dove è in pieno svolgimento il ponte aereo del Cremlino per sostenere il regime di Assad.  

Le truppe russe sbarcano in Siria e iniziano le prime operazioni militari, lasciando intendere che il Cremlino vuole aiutare il regime di Bashar Assad nel breve termine ed assicurarsi nel lungo periodo il controllo del porto di Tartus (base della sua flotta mediterranea), dell’aeroporto di Latakia e della costa alawita (dai confini libanesi a quelli turchi), a prescindere dall’esito della guerra civile, trasformandola in una sorta di enclave russa nel Mediterraneo Orientale.

Una lettura analoga arriva da un alto diplomatico arabo ad Amman: “Dopo aver preso la Crimea, Putin fa lo stesso con la costa siriana, si rafforza nel Mediterraneo Orientale perché vuole essere un protagonista dei futuri assetti”.

Fonti libanesi a fanno sapere che “le operazioni militari russe in Siria sono iniziate”, spiegando che si tratta di “interventi limitati”. Sono azioni di combattimento con “elementi di fanteria navale russa a sostegno dell’esercito siriano” e “tale impegno potrebbe aumentare”, a dimostrazione del fatto che “i russi non sono più osservatori ma partecipano alla guerra di Assad”.

Meno di 24 ore prima erano arrivati almeno cento marines russi all’aeroporto internazionale “Assad” di Latakia dove è in pieno svolgimento il ponte aereo del Cremlino per sostenere il regime di Assad.  

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