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Scuola, Renzi sfida le opposizioni: “O gli emendamenti o le assunzioni”

Il premier sfida le opposizioni e la minoranza dem sulla scuola: “Con 3mila emendamenti saltano le 100 assunzioni perché non si fa in tempo ad approvare la riforma entro giugno per far scattare le assunzioni a settembre” – Renzi non ha intenzione di stralciare le assunzioni dalla riforma e avverte: “Sento tutti e poi decido io”

Scuola, Renzi sfida le opposizioni: “O gli emendamenti o le assunzioni”

Dopo la sconfitta elettorale a Venezia e non solo, Matteo Renzi sembra deciso a tornare Renzi 1, quello decisionista, e sfida le opposizioni, la minoranza dem e anche i sindacati che ne reggono il gioco sulla riforma della scuola che è all’esame del Senato ma su cui pendono ben 3mila emendamenti.

Ieri sera a “Porta a porta” il premier è stato chiaro: o gli emendamenti o le assunzioni perché “con 3mila emendamenti non si fa in tempo ad assumere 100 mila insegnanti per settembre”. Ora chi si prenderà la responsabilità di rinviare le assunzioni tanto attese?

Renzi è stato chiaro: non ha alcuna intenzione di stralciare le assunzioni dalla riforma, che a quel punto non verrebbe mai approvata e chiede alle opposizioni e alla minoranza dem di ridurre gli emendamenti al minimo e di permettere il voto finale al Senato nel giro di qualche giorno in maniera da avere il tempo di rileggere il provvedimento alla Camera e di licenziarlo in via definitiva entro giugno, il termine ultimo per avviare le procedure amministrative necessarie a far scattare le assunzioni degli insegnanti a settembre.

Sarà interessante vedere che cosa faranno le opposizioni ma soprattutto i sindacati: insisteranno nelle loro proposte di modifica sui poteri dei presidi e sull’alternanza scuola-lavoro o daranno la precedenza alle assunzioni, come sarebbe naturale che fosse per un sindacato degno di questo nome? Nelle prossime ore si capirà.

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