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Rischio Paese, valanga di vendite su Cds ma Piazza Affari torna positiva

Jp Morgan Chase e Goldman Sachs avrebbero venduto 5mila miliardi di dollari di Cds, le polizze per assicurarsi contro il rischio default di un Paese – Le tensioni sul debito sovrano hanno annullato per il momento l’effetto Monti – Brusca frenata per tutte le Borse europeee, Piazza Affari compresa – Male soprattutto i titoli bancari

Rischio Paese, valanga di vendite su Cds ma Piazza Affari torna positiva

VALANGA DI VENDITE SUI CDS SUL RISCHIO PAESE
LE BORSE FRENANO. PIAZZA AFFARI VA GIU’ -0,7%

La Borsa di Milano, poco dopo le 12, ha invertito bruscamente rotta, in sintonia con la frenata di Francoforte -1,11%. L’indice Ftse Mib, che era arrivato a segnalare un rialzo del 2,8% ha perduto nel giro di pochi minuti quasi 500 punti: alle 12 e 30 si trova a quota 15.184 con un ribasso dello 0,74%. In parallelo lo spread con il Bund, che era sceso sotto i 500 punti, risale a quota 510. Le tensioni sul debito sovrano hanno così annullato, per il momento, l’effetto Monti. Il premier incaricato è salito al Quirinale per sciogliere la riserva sulla costituzione del nuovo governo poco dopo le 11. E’ attesa a minuti la lista dei ministri. Il nuovo governo dovrebbe poi giurare nel primo pomeriggio.

Nonostante la “schiarita” politica, la tensione sul mercato obbligazionario resta comunque alta. Gli investitori preferiscono comprare i titoli di Stato dei paesi “core” (i rendimenti del Bund tedesco a dieci anni e del rispettivo Treasury americano restano ai minimi a rispettivamente l’1,8% e il 2%) e comprare Cds (le polizze per assicurarsi contro il rischio default di un Paese): è di poco fa la notizia riportata da Bloomberg che Jp Morgan Chase e Goldman Sachs avrebbero venduto 5mila miliardi di dollari di Cds senza però specificare l’ammontare sui paesi a rischio (probabilmente Grecia, Irlanda, Portogallo, Italia e Spagna). E’ stata la miccia che ha acceso la reazione dei mercati. L’euro recupera le perdite di questa mattina ed è stabile contro il dollaro, il cambio è fissato debole a 1,353, in linea con la chiusura di ieri sera.

A Milano frenano i titoli delle banche. Unicredit -1,22, Intesa -0,74%; fa eccezione Ubi +1,22%. MontePaschi +2,2%. Bene Azimut +1,99%, Mediolanum perde l’1,45%.

Crollano le quotazioni della Banca Popolare di Milano, in caduta dell’12,49%. Lunedì saranno disponibili le nuove azioni derivanti dall’aumento di capitale.

Ancora in calo Finmeccanica -2,07% dopo il crollo del 20% di ieri. Safilo sale del 5,2% dopo l’annuncio, ormai scontato, che non le sarà rinnovata la licenza di Armani. Sale anche Luxottica +0,52%, che molto probabilmente sarà il nuovo licenziatario. Prosegue la discesa di Campari -4,16%, dopo l’annuncio due giorni fa di dati deludenti. Enel scende dello 0,95, in equilibrio le altre utilities: Telecom Italia +0,06%, Terna invariata e Snam -0,18%. Fiat perde lo 0,74%, Fiat Industrial +0,73%, Pirelli -0,80%

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