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Rapporto Prometeia: le banche italiane ritornano all’utile nel 2014 ma i bad loans aumentano

BANKING DAY PROMETEIA – Il 2014 sarà un anno di transizione per le banche italiane: ritroveranno una redditività del capitale positiva con un Roe all’1% (3,1% nel 2015 e 4% nel 2016) – Ma per l’erogazione del credito, al netto delle sofferenze, sarà ancora un anno di contrazione (-0,6%) e le rettifiche dei livelli di copertura ammonteranno a 23 miliardi

Rapporto Prometeia: le banche italiane ritornano all’utile nel 2014 ma i bad loans aumentano

Il 2014 sarà un anno di transizione per le banche italiane. Da un lato gli indicatori segnalano il consolidamento della ripresa economica, dall’altro non mancano gli elementi di rischio a partire dalla bassa inflazione. Il sistema bancario italiano, crescita permettendo dopo la gelata del Pil nel primo trimestre, ritroverà però finalmente una redditività del capitale positiva seppure modesta con un Roe all’1% e circa 2,8 miliardi di utili lasciandosi così alle spalle l’ulteriore perdita stimata per il 2013 di poco inferiore a 16 miliardi di euro.

E’ la previsione di Prometeia diffusa durante il consueto appuntamento con il Banking Day che delinea lo scenario per le banche italiane (esclusa la parte di business che i gruppi hanno all’estero) per il trienno 2014-2016. Nel 2015 il Roe dovrebbe salire all’3,1% nel 2015 e sopra il 4% nel 2016, confermando quindi una redditività modesta ma in miglioramento. Le stime sugli utili indicano rispettivamente 8,5 miliardi e 12 miliardi di profitti nei prossimi due anni. Il triennio dovrebbe quindi chiudere a circa 23 miliardi di utili, tornando quasi al livello del triennio 2008-2009-2010 (27 miliardi). Un risultato non brillante (tra il 2005 e il 2007 gli utili del sistema si erano attestati a ben 61 miliardi) ma che indica che le banche hanno superato la fase più acuta della crisi quando persero, tra il 2011 e il 2013, ben 41,1 miliardi di euro. In altre parole, si tratta di un sistema bancario che smette di perdere, stabilizza i risultati in attesa dei risultati dell’Asset quality review della Bce e dello stress test. Un appuntamento che, va ricordato, nonostante i numerosi aumenti di capitale avviati dal sistema, ha ancora esiti incerti alla luce dell’implementazione di modelli nuovi. Per questo motivo, lo scenario di Prometeia non incorpora gli effetti dell’ Aqr né di simulazioni di stress test.

Il progressivo rafforzamento degli utili sarà sostenuto dal rientro del costo del rischio (83 punti base nel 2016 dai 153 previsti per il 2014) e da uno scenario di continuo contenimento dei costi (sia sul fronte delle reti distributive sia della riduzione del personale), di consolidamento dei ricavi da servizi e di ripresa del margine di interesse. Il contributo dell’interesse sui titoli nel 2015-2016 sarà invece inferiore perché le banche stanno vendendo titoli per restituire i soldi degli Ltro della Bce.

Sul fronte dell’erogazione del credito, al netto della componente delle sofferenze, sarà ancora un anno di contrazione (-0,6%) e sarà influenzato, spiega Prometeia, “dall’elevata rischiosità dei prenditori di fondi”. Nel biennio successivo le previsioni indicano una ripresa delle erogazioni a ritmi contenuti (+2,2% in media). “La rischiosità del credito – rileva Prometeia – rimarrà un elemento critico, determinando un flusso di rettifiche sui crediti ancora elevato, pur se in progressiva riduzione: 53 miliardi di euro cumulati nel triennio di previsione)”. Nel 2014 il peggioramento della qualità del credito e la necessità di consolidare i livelli di copertura determineranno un flusso di rettifiche a circa 23 miliardi (inferiore comunque al 2013 segnato dalle ingenti svalutazioni di Unicredit) che dovrebbe però ridursi nel 2015 e soprattutto nel 2016.

Primi piccoli segni di stabilizzazione e miglioramento sono arrivati con il primo trimestre. In particolare, se si fa riferimento ai soli risultati degli 11 gruppi bancari italiani quotati, Prometeia rileva che l’utile complessivo si è attestato a 1,3 miliardi contro i 900 milioni dello stesso periodo del 2013 e che solo due operatori hanno registrato una perdita. “Il risultato– spiega Prometeia – è stato sostenuto dalle commissioni nette e dal risultato di negoziazione. Il flusso delle rettifiche sui crediti nei primi tre mesi si è marginalmente ridotto rispetto a quello del trimestre corrispondente così come i costi (-1,6% sul primo trimestre 2013)”.

LE PREVISIONI PER IL SISTEMA PER IL 2014-2016

Nel dettaglio Prometeia prevede che nel biennio 2014-2015 la raccolta diretta si riduca ulteriormente per effetto della contrazione della componente obbligazionaria e che tornerà a una crescita moderata solo nel 2016 (+1,5%). “Le esigenze di incrementare la raccolta stabile – afferma – anche per adeguarsi ai requisiti di liquidità di Basilea 3, favoriranno dal 2015 la ripresa dei depositi con durata prestabilita”. L’ampliamento dei margini dell’attività bancaria commerciale sarà ancora difficile alla luce di volumi di intermediazione che rimarranno bassi e dell’erosione dei margini unitari della raccolta. Nel 2014 il margine da clientela tornerà a crescere per effetto dell’ampliamento della forbice bancaria e sosterrà il recupero del margine di interesse (+1,9%) e nel biennio successivo dovrebbe continuare a migliorare. Il margine di intermediazione tornerà ad ampliarsi nel 2015 (+1,2% in media nel prossimo biennio) mentre la riduzione dei costi operativi porterà il cost income in riduzione al 56,9% nel 2016.

LO SCENARIO MACRO E LA SORPRESA DEL PIL

Per costruire le proprie previsioni Prometeia si basa su uno scenario macroeconomico che presenta alcune buone notizie rispetto a sei mesi fa. In particolare, i dati segnalano che la ripresa si è consolidata e gli effetti positivi sono attesi anche in Italia. Le previsioni incorporano però una crescita italiana a fine anno dello 0,7%, elaborata prima del dato del pil del primo trimestre, risultato a sorpresa negativo dello 0,1%. La crescita 2014 subirà quindi una revisione che presenta rischi al ribasso su questo scenario. Per Prometeia però dovrebbe esserci un impatto comunque modesto, che potrebbe ridurre la previsione di 2,8 miliardi di utile confermando comunque la fase di transizione del 2014. Tra le novità positive, Prometeia indica il forte recupero dei mercati finanziari che ha contribuito alla riduzione dei costi di finanziamento per le banche. Alla luce della politica monetaria ancora molto espansiva in Europa, la previsione indica tassi interbancari ancora molto bassi e uno spread Btp-bund a fine del triennio intorno ai 130 punti base. Tra i fattori di rischio, c’è sicuramente il basso livello di inflazione, la forza dell’euro e tassi di lungo termine più elevati per l’effetto spillover dai tassi Usa.

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