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Prove di rimbalzo a Piazza Affari: respirano le banche, soffrono Saipem e Fca

A metà giornata recupera terreno il listino milanese, che da inizio anno ha perso il 16% – Guida il Ftse Mib Tenaris e risalgono quasi tutti i titoli bancari, mentre Fca soffre in una giornata difficile per l’auto dopo il ko di Daimler – Bene Ansaldo Sts, sopra il prezzo (rivisto) dell’Opa di Hitachi – Il Brent tiene sopra 35 dollari – Sale l’euro.

Prove di rimbalzo a Piazza Affari: respirano le banche, soffrono Saipem e Fca

Prove di rimbalzo per Piazza Affari. Il listino milanese, reduce da sedute negative e che dall’inizio dell’anno ha già perso il 16%, tenta la reazione e intorno a mezzogiorno l’indice Ftse Mib arriva a guadagnare più dell’1% a 17.627,97 punti. Risalgono anche le altre Borse europee: Londra +1,42%, Francoforte +0,6%, Parigi +0,4%. 

A trascinare i mercati è principalmente il rimbalzo del petrolio, con il greggio che risale con il Brent sopra 35 dollari (+0,37%), ai massimi del 2016, anche grazie al deprezzamento del dollaro, e il Wti che si quota a 32,65 dollari al barile (+0,84%). Stabile lo spread Btp-Bund in zona 115 punti, con un rendimento del decennale italiano all’1,44%, mentre il cambio euro dollaro è a 1,1176.

A Piazza Affari i titoli migliori sono di conseguenza quelli energetici, con Tenaris che guida il Ftse Mib guadagnando il 4,5% a 9,335 euro ed Eni che sale a 12,74 euro. Da segnalare anche Mediaset oltre il +3% e la riscossa delle banche: la migliore a fine mattinata è Intesa Sanpaolo con il +2,39% a 2,4 euro per azione. Recuperano, anche se più timidamente, anche le Popolari, colpite ieri da forti ribassi: oggi sono tutte col segno più tranne Bper, che continua a perdere l’1,26%. Positiva Ansaldo Sts che sale dello 0,86% a 9,94 euro, al di sopra del prezzo dell’Opa di Hitachi, rivisto comunque al rialzo mercoledì sera dalla Consob a 9,899 da 9,5 euro, come chiesto dagli azionisti di minoranza.

Non mancano le note negative. Altra giornata drammatica per i diritti Saipem, che precipitano ancora di oltre il 30%, mentre la stessa azione della società energetica cede a mezzogiorno il 4% a 0,5165 euro. Soffre anche Fiat Chrysler Automobiles in una giornata pesante per il settore auto in Europa, con l’Eurostoxx che lascia sul terreno l’1,85%, appesantito in particolare dal calo di Daimler a Francoforte. A Piazza Affari Fca segna un calo del 2,59% a 5,825 euro. Il titolo in un mese ha perso il 30% del suo valore (il 4 gennaio scorso, un mese fa, è stato il primo giorno di quotazione della scorporata Ferrari, oggi in calo dello 0,94%, dalla quotazione in flessione del 24,19%).

Sul fronte macroeconomico, stamattina il presidente della Bce Mario Draghi ha ribadito la disponibilità a nuovi interventi anti-deflazione, aggiungendo che ci sono “forze globali cospirano per tenere bassa l’inflazione”. In mattinata è arrivato anche l’aggiornamento delle previsioni macroeconomiche da parte della Commissione europea, che registrano un quadro economico ancora incerto. In particolare l’Ue ha tagliato le stime del Pil nella zona euro quest’anno da 1,8% a 1,7% mentre l’ha confermata per il 2017 a quota 1,9%. Per la Ue 1,9% quest’anno e 2% l’anno prossimo (stima di novembre 2% e 2,1%).

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