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Nomine manager pubblici: oggi la lista del Governo, si punta alla parità di genere

Questa sera, a mercati chiusi, il Governo comunicherà i nuovi nomi di chi nei prossimi anni siederà ai vertici delle più importanti società partecipate dallo Stato – Delrio: “Siamo pronti per Enel, Eni e Finmeccanica, i cui vertici scadono adesso. Renzi vuole fare anche le Poste. Puntiamo a una sostanziale parità di genere”.

Nomine manager pubblici: oggi la lista del Governo, si punta alla parità di genere

E’ il giorno della verità per le nomine dei manager pubblici. Questa sera, a mercati chiusi, il Governo comunicherà i nuovi nomi di chi nei prossimi anni siederà ai vertici delle più importanti società partecipate dallo Stato. E in queste ore le scommesse si moltiplicano.

“Siamo pronti per Enel, Eni e Finmeccanica, i cui vertici scadono adesso – ha detto Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, in un’intervista a Repubblica –. Renzi vuole fare anche le Poste, per dare il segnale di un governo che affronta subito i nodi. Il desiderio è quello di proporre volti nuovi, ma ciò che cerchiamo di fare non è la rottamazione generazionale. È piuttosto una rivoluzione culturale. Per questo, puntiamo a promuovere le donne, fino ad arrivare a una sostanziale parità di genere nelle nomine. Lo facciamo per colmare un ritardo italiano che è di almeno 30 anni rispetto ad altri Paesi”.

Quanto ai criteri utilizzati, l’Esecutivo ha lasciato intendere che saranno sostituiti tutti gli amministratori con almeno tre mandati alle spalle (anche se non esiste alcuna norma in questo senso). Sulla base di questo principio, dovrebbero dire addio alla poltrona Paolo Scaroni (Eni), Fulvio Conti (Enel), Flavio Cattaneo (Terna) e Massimo Sarmi (Poste). 

La direttiva Saccomanni del 24 giugno 2013, inoltre, prevede tra i requisiti per l’eleggibilità “l’assenza di conflitti d’ interesse anche in riferimento ad eventuali cariche in società concorrenti”. Un criterio che sembra ostacolare le candidature di Emma Marcegaglia e Paola Severino, i cui nomi erano stati ipotizzati sia per Enel sia per Eni: l’ex numero uno di Confindustria e l’ex Guardasigilli, infatti, guidano rispettivamente un’azienda siderurgica e uno studio legale che hanno rapporti con entrambi i colossi energetici. Per la carica di amministratore delegato di Eni e Enel restano favoriti gli interni Claudio Descalzi e Francesco Starace.

A quanto risulta dalle ultime indiscrezioni, tra le donne che Renzi vorrebbe candidare c’è Patrizia Grieco, presidente di Olivetti, che potrebbe andare alla presidenza di Poste, se non in Enel o Terna. Il nuovo amministratore delegato di Poste potrebbe essere Francesco Caio, che però rimane candidato anche per Terna, insieme ad Aldo Chiarini di Gaz de France Italia e a Domenico Arcuri, ad di Invitalia, il quale a sua volta punterebbe a diventare ad di Finmeccanica, carica su cui però sembra in vantaggio Giuseppe Giordo di Alenia. Alla presidenza del gruppo della difesa, invece, dovrebbe essere confermato Gianni De Gennaro.

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