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Milano-Sanremo: la bagarre finale premia il tedesco Degenkolb

Il velocista della Giant-Alpecin precede Kristoff, Matthews e Sagan – Quinto e primo degli italiani è Bonifazio Cancellara solo settimo – Più indietro Nibali, deludente Cavendish. Nella discesa del Poggio cadute per Gilbert e Kwiatkowski.

Milano-Sanremo: la bagarre finale premia il tedesco Degenkolb

Continua il digiuno italiano e si allunga a sette il numero di vittorie tedesche a  Sanremo: sul traguardo storico di via Roma è John Degenkolb a fare il colpaccio bruciando in volata Alexander Kristoff, il norvegese che aveva vinto l’anno scorso, e l’australiano Michael Matthews. Peter Sagan è solo quarto dopo aver illuso il suo patron, il magnate russo Oleg Tinkov, di poter finalmente cogliere una vittoria che lo ripagasse dell’altissimo ingaggio offerto allo slovacco. Quinto e primo degli italiani è Bonifazio. Fabian Cancellara questa volta è fuori podio finendo solo settimo – dietro anche a Nacer Bouhanni – nel rush finale di una trentina di corridori. 

Come da copione la corsa si decide sul Poggio e nella successiva picchiata su Sanremo. A scollinare per primo è un uomo Sky, il britannico Geraint Thomas che si è liberato negli ultimi tornanti del trentino Daniel Oss. Ma il gruppo sgranato in fila indiana è lì a una manciata di secondi. A raggiungere Thomas e scavalcarlo per primo è il belga Greg Van Avermaet. Nella discesa è un’emozionante bagarre con quasi tutti i favoriti che si fanno sotto.

Non lontano dai primi si rivede anche quel volpone spagnolo di Alejandro Valverde, un guerriero che sempre dà tutto anche se raramente vince. Solo Nibali, Cavendish e Greipel sembrano ormai fuori gioco. Poi ci si mette anche la jella con  Gilbert, Stybar, Ciolek e il campione del mondo Kwiatkowski a essere eliminati, quando stavano risalendo nelle prime posizioni per una scivolata che li scaraventa pericolosamente sul ciglio della strada delimitata da un muretto. 

Il tratto pianeggiante non cambia più i giochi affidati al volatone. Un finale a oltre 50 km all’ora che premierà Degenlkob, quarto tedesco a scrivere il suo nome nell’albo d’oro della classicissima di primavera dopo Rudy Altig, il quattro volte trionfatore Erik Zabel e Gerald Ciolek. “Unbelievable”, incredibile, è stato l’urlo di gioia, più volte ripetuto ai microfoni del dopo-corsa, dallo sprinter della Giant-Alpecin, il cui successo era stato peraltro previsto da Marcel Kittel, il suo compagno di squadra, di fatto il velocista più forte in circolazione stando ai risultati nell’ultima stagione con quattro tappe vinte al Tour e due centri al Giro.

Kittel era l’unico big delle volate ancora una volta assente in questa Sanremo, che non l’ha mai visto ai nastri di partenza. Si era autoescluso lui stesso ritenendo che il suo team dovesse puntare tutto su Degenkolb, che la Sanremo l’aveva già corsa quattro volte. Una scelta azzeccata in pieno.

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