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Marie Bovo e Martine Franck alla Fondation Henri Cartier-Bresson

Due donne fotografe, due approcci, due epoche, due pratiche, entrambe con una delicata sensibilità nei confronti della vita di tutti i giorni: Marie Bovo e Martine Franck stanno lanciando gli anni ’20 della fotografia alla Fondation HCB (Parigi) con due mostre senza precedenti selezioni che riflettono le loro preoccupazioni permanenti.

Marie Bovo e Martine Franck alla Fondation Henri Cartier-Bresson

Spesso al crepuscolo Marie Bovo sente l’impulso di far fermare il tempo. E non solo perché del tempo di esposizione estremamente lungo richiesto dalla sua tecnica prescelta (grande formato, film, luce naturale), ma anche così può guardare il lento scorrere del tempo svolgersi in spazi intermedi abitati, pur essendo privi di persone.

La mostra MARIE BOVO NOCTUNERS alla Fondation Henri Cartier-Bressanone include una selezione senza precedenti di immagini scattate da Marie Bovo al crepuscolo, a Marsiglia e l’Africa.

Cours intérieures, 17 février 2009
© Marie Bovo, Courtesy the artist and kamel mennour, Paris/London

Questo approccio al tempo, illustrato sia dalla fotografia che dal cinema, si basa su un’osservazione calma e ponderata, la cortesia diil suo sguardo, l’appropriazione di un immaginato
sé interiore percepito dall’esterno. Marie Bovo si sposta comodamente dalla fotografia all’immagine in movimento e alle sue fotografie, presentate sistematicamente in serie per enfatizzare il passare del tempo, sono sempre sulla soglia del cinema. In queste immagini visive altamente controllate, all’inizio non si rileva l’umanesimo che le sta alla base.

È normale che Marie Bovo lavori sulla soglia dell’intimità, senza essere invadente,nelle case delle persone o di notte. È il suo modo di contrastare le tendenze aggressive della fotocamera e di seguire discretamente il flusso della vita delle persone.
La mostra alla Fondazione HCB presenta35 stampe di grande formato di 5 serie diverse e 2 film. È prodotto in collaborazione con la galleria del mennour di kamel.
CURATORE ESPOSITIVO, Agnès Sire, direttore artistico.

  1. The writer Albert Cohen, Paris, 1968 © Martine Franck / Magnum Photos.
  2. Tenzin Tosan Rinpoche with his tutor Gen Pagdo, Rato Monastery, Karnataka State, India, 1996 © Martine Franck / Magnum Photos.
  3. Film director and photographer Agnès Varda, Moulin d’Andé, France, 1983 © Martine Franck / Magnum Photos.

La seconda mostra MARTINE FRANCK FACE À FACE è dedicata ai ritratti di Martine Franck (1938-2012) nella sua galleria Collezioni.
Per la donna che ha creduto nella buona volontà sopra ogni cosa, il ritratto è principalmente caratterizzato da uno sguardo diretto, una certa empatia verso il soggetto e una sincera ammirazione. Niente è più estraneo a Martine Franck della artificialità della posa. Il suo “riguardo amico” (sguardo amichevole), come descritto da Robert Doisneau, è riuscito a scendere su molti dei suoi coetanei.

Voleva fare una fotografa impegnata vedere la realtà faccia a faccia, la realtà dell’età, degli esclusi, degli artisti, ed evidenziare un momento di sottile scambio: i ritratti di Martine Franck le assomigliano. Questi pochi ritratti “faccia a faccia” segnano discretamente il loro posto nel tempo e distillano l’estetica delicata di uno sguardo attento e penetrante.
CURATORE ESPOSITIVO, Agnès Sire, direttore artistico

Immagine di copertina: Painter Balthus and his cat Mitsuko, Grand Chalet de Rossinière, Switzerland, 1999
© Martine Franck / Magnum Photos.

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