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Manovra, Berlusconi punta sull’ipotesi di uno scudo fiscale bis

Allo studio una nuova misura per far rientrare in Italia altri capitali illegali, stavolta con un’aliquota molto superiore a quella imposta nel 2009 – Si parla di un prelievo del 6-7% per incassare quasi 10 miliardi – Restano sul tavolo l’aumento dell’Iva, il quoziente familiare per correggere il contributo di solidarietà, il Tfr in busta paga e le pensioni.

Manovra, Berlusconi punta sull’ipotesi di uno scudo fiscale bis

I soldi illegali non mancano mai, soprattutto se parliamo di quelli italiani all’estero. Un tesoretto che potrebbe rivelarsi una manna dal cielo. Accantonata l’idea di ritassare i capitali scudati due anni fa, nell’entourage del Cavaliere si fa strada l’ipotesi di un nuovo scudo fiscale. Ma stavolta la posta in gioco è ben diversa da quella del 2009. Allora rientrarono in Italia 97 milioni di euro tassati prima al 5%, poi al 6-7% con la riapertura dei termini. Se ne ricavarono appena 5 miliardi. Troppo poco.

Oggi si punta ad un’aliquota quasi doppia, fra il 7 e il 10%, che consentirebbe di incassare quasi 10 miliardi. Solo così il premier riuscirebbe a dare una svolta a questa insolita manovra bis di Ferragosto. Sotto il pressing della Bce e dei mercati, questo colpo di scena finale consentirebbe di mettere in soffitta (o comunque di ridimensionare) il tanto odiato contributo di solidarietà. E magari ridare fiato ai belligeranti Enti locali.

La nuova ipotesi di condono non è un’idea di Tremonti, ma dei tecnici al servizio di Berlusconi. Con un occhio ai conti pubblici e l’altro ai sondaggi, hanno preso spunto da una serie di stime targate Bankitalia. L’occasione d’oro è però arrivata dall’Europa. Se il progetto di una Tobin Tax europea lanciato da Angela Merkel e Nicolas Sarkozy diventasse realtà, allora per i grandi evasori italiani potrebbe essere addirittura conveniente usufruire dello scudo bis. Si parla di circa 150 miliardi piazzati illegalmente oltreconfine fra depositi e titoli. Visto che un commissariamento tira l’altro, l’ultimo della serie è proprio quello del premier nei confronti del ministro dell’Economia.

Sembra che Tremonti sia molto scettico sulla possibilità di modificare la manovra affidata ieri alle commissioni. Per questo il premier ha affidato il delicato incarico al fedelissimo Angelino Alfano, fresco di nomina a segretario del Pdl. Il suo compito non sarebbe solo quello di rabberciare una legge meno impopolare, ma anche di stringere un laccio intorno alla ferita che sta dissanguando la maggioranza. Insomma, di riportare a più miti consigli gli incauti frondisti pidiellini capitanati da Crosetto. Una bella prova del nove per la futura leadership del partito.

Vediamo ora quali sono le ultime misure allo studio per modificare la manovra agostana:

AUMENTO DELL’IVA

La soluzione più plausibile sarebbe di aumentare l’aliquota ordinaria dal 20 al 21%, un incremento che porterebbe nelle casse dello Stato circa 6 miliardi.

PENSIONI: “QUOTA 97” GIA’ NEL 2012

Si potrebbe anticipare dal 2013 al 2012 l’obbligo di raggiungere la “quota 97” (62 anni d’età più 35 di contributi) per ottenere la pensione di anzianità. Il valore dell’intervento sarebbe di circa 400 milioni. In molti chiedono anche un nuovo intervento sull’età pensionabile delle donne nel settore privato. Resta l’opposizione a spada tratta della Lega.

QUOZIENTE FAMILIARE

E’ questa una delle misure più importanti allo studio in questi giorni, soprattutto per il suo valore politico. Si tratterebbe di rimodulare l’impatto del contributo di solidarietà in base all’ampiezza del nucleo familiare di riferimento (in particolare, sulla presenza o meno di figli). Il più agguerrito sostenitore di questo correttivo è l’Udc di Casini, da tempo blandito per un eventuale ritorno nella maggioranza.

TFR IN BUSTA PAGA

Si parla di un aumento in busta paga pari al 7% dello stipendio lordo: un accantonamento mensile per la liquidazione che alla fine porterebbe nei portafogli degli italiani una mensilità in più all’anno. Lo scopo è di stimolare i consumi per riprendere la strada della crescita.

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