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L’Antitrust blocca l’inceneritore Iren di Parma: è necessaria una gara pubblica

Il Garante ha contestato l’affidamento senza gara a Iren dell’attività di smaltimento, di riciclaggio e di recupero e ha sottolineato che il prossimo 19 dicembre scadrà la convenzione tra la multi-utility e l’Ato 2 di Parma per la gestione integrata dei rifiuti. Per quella data l’affidamento dovrà avvenire “con procedure competitive a evidenza pubblica”.

Nuovo stop alla costruzione dell’inceneritore Iren di Parma. L’altolà è arrivato dall’Antitrust in un parere emanato in risposta alla segnalazione avanzata a luglio dal Comitato per la Gestione Corretta dei Rifiuti di Parma.

Nello specifico, l’Antitrust ha contestato l’affidamento senza gara a Iren dell’attività di smaltimento, di riciclaggio e di recupero e ha sottolineato che il prossimo 19 dicembre scadrà la convenzione tra la multi-utility e l’Ato 2 di Parma per la gestione integrata dei rifiuti. Per quella data il nuovo affidamento dovrà avvenire “con procedure competitive a evidenza pubblica”. L’Antitrust ha, inoltre, auspicato che i principi concorrenziali possano “essere tenuti in debita considerazione, allo scopo ultimo di non ostacolare lo sviluppo effettivo della concorrenza nel settore della gestione dei rifiuti solidi urbani e assimilati nella regione Emilia-Romagna, con specifico riferimento alla provincia di Parma”.

Il Garante della concorrenza si e’ occupato del caso all’inizio di settembre, quando ha verificato alcune segnalazioni in cui si indicavano “distorsioni” alla normativa che regola il libero mercato. Le lamentele riguardavano l’ampliamento senza gara, nella convenzione stipulata con Ato 2 nel 2004, del perimetro di attività di competenza della societa’ affidataria, Amps, oggi assorbita da Iren.

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