Condividi

La vigilia dell’11 settembre non porta fortuna alle Borse

L’aumento dei prezzi alla produzione negli Usa spaventa le Borse che ne approfittano per una nuova presa di benefici – Pesante soprattutto il tonfo di Piazza Affari, zavorrata dalle utilities, mentre cala lo spread Btp-Bund

La vigilia dell’11 settembre non porta fortuna alle Borse

Utility e banche, unitamente a due big cap come Telecom (-3,09%) e Atlantia (-2,91%), zavorrano oggi Piazza Affari, che chiude con un ribasso dello 0,86% a 25.686 punti, tra le peggiori in Europa, dopo una mattinata piatta. Il finale è rosso anche per l’obbligazionario, all’indomani di una seduta brillante, favorita dalle decisioni della Bce, che ha scelto una riduzione moderata degli acquisti pandemici, trovando un sapiente equilibrio tra falchi e colombe. Lo spread tra decennale italiano e tedesco sale a 103 punti base (+1,36), e il tasso del Btp torna a +0,7%.Nel resto d’Europa: Francoforte -0,1%; Parigi -0,46%; Madrid -1,21%. In lieve rialzo Amsterdam +0,15% e Londra +0,06%.A incidere sull’umore dei mercati continentali nel pomeriggio è stato il cambio di segno di Wall Street che, dopo un avvio intonato, si è spostata in territorio leggermente negativo dove attualmente tratta in particolare con Dow Jones e S&P500, che potrebbero chiudere la quinta seduta in calo. 

A quanto pare non è sufficiente la telefonata tra i presidenti di Usa e Cina per alimentare oggi la propensione al rischio e neppure il balzo del petrolio, con il Brent che insegue quota 73 dollari al barile e aiuta i titoli energetici. Sull’altro piatto della bilancia pesano maggiormente le divergenze politiche sugli obblighi vaccinali, i timori per la variante Delta e per le sue conseguenze sulla ripresa, proprio nel momento in cui la Fed sembra intenzionata ad avviare il tapering entro l’anno. Lo ribadisce anche oggi Loretta Mester, presidente della Federal Reserve Bank di Cleveland. E a darle manforte arrivano nuovi segnali d’inflazione, che trovano riscontro nell’impennata dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti ad agosto: +0,7% rispetto al mese precedente, contro attese per un +0,6%, e +8,3% (stima +8,2%) su base annua, un aumento record. In tema di banche centrali si registra il rialzo dei tassi interesse di 25 punti, a 6,75% da parte della Russia per fronteggiare le dinamiche inflattive.

Nella Ue si registrano le notizie giunte dai ministri delle finanze dell’Eurogruppo, che sembrano ben lontani dal raggiungere un accordo sulla riforma delle regole di bilancio per il post Covid. Si ripropone, come se nulla fosse accaduto, il solito schema che vede i vari paesi schierati su fronti avversi: da un lato il Sud con la Francia favorevoli a investimenti pubblici per finanziare la transizione ecologica e digitale, dall’altro i paesi del Nord fermi, in difesa delle regole attuali, con la Germania, orfana della Merkel e prossima alle elezioni, assai fredda su ogni cambiamento. Il ministro Olaf Scholz appare infatti estremamente prudente e attento a non toccare riforme che mettano in discussione il patto di stabilità. Per il Belpaese è di oggi inoltre la notizia che la Commissione europea, con il via libera a Ita, ritiene che i due prestiti statali per un importo complessivo di 900 milioni di euro concessi ad Alitalia nel 2017 siano illegali ai sensi delle norme Ue in materia di aiuti di Stato. L’Italia deve pertanto recuperare tali aiuti maggiorati degli interessi. Sul mercato valutario è poco mosso il cambio euro-dollaro, intorno a 1,182.

In Piazza Affari le blue chip in verde sono soltanto sei: Stm +1,59%; Banca Generali +1,04%; Campari +0,72%; Exor +0,58%; Diasorin +0,29%; Stellantis +0,1%.La scia dei ribassi parte da Telecom, seguita da Atlantia e prosegue con Inwit -2,44%; Hera -2,37%; Enel -2,06%; A2a -1,99%.Tra le banche spicca il calo di Mediobanca -1,75%, ma è debole l’intero comparto. Negli assicurativi Unipol -1,83%. Generali cede l’1,77%, mentre Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio arrotondano, seppur di poco, le partecipazioni nel Leone. L’imprenditore romano, attraverso Fincal, ieri ha comprato 200mila azioni portandosi al 6,01% del capitale della compagnia triestina. Il patron di Luxottica si è invece mosso l’altro ieri, attraverso Delfin, rilevando sul mercato 263mila azioni e portandosi al 4,93%. Il tutto mentre è entrata ormai nel vivo la partita per il rinnovo dei vertici di Generali, che vede come primo appuntamento un comitato nomine, probabilmente per il 14 settembre, e poi un cda il 27 settembre.

Italgas, positiva in avvio, cede lo 0,58%, nonostante che, ieri sera, l’agenzia di privatizzazione greca Hradf abbia indicato la società come ‘preferred bidder’ nella gara per la vendita del 100% della rete di distribuzione del gas, Dea Infrastructure. SocGen ha alzato la raccomandazione a “buy” da “hold” sul titolo, alzando il prezzo obiettivo a 6,40 euro da 5,60 euro precedente. Sempre SoGen ha tagliato invece la raccomandazione su Snam (-1,81%) a “hold” da “buy”, con prezzo obiettivo a 5,20 euro da 5,40. Fuori dal paniere principale si sgonfia parzialmente Tod’s (-5,92%), dopo il balzo della vigilia a seguito di una semestrale migliore delle stime.

Commenta