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La tempesta dopo la tempesta

Ancora una volta i giudizi di Standard & Poor’s si sono rivelati inutili se non dannosi. Prova ne è il fatto che i T-bond americani sono giudicati più sicuri oggi che prima del downgrade

La tempesta dopo la tempesta

La tempesta dopo la tempesta. Né il weekend né la notte di lunedì hanno portato consiglio e la mattina di martedì è iniziata ancora sotto il segno del caos. Il crollo del prezzo del petrolio non basta a consolare della perdita di ricchezza (cartacea) che si squaglia sotto i colpi della crisi.

E i paradossi si sprecano. Questo improvviso volgere al brutto nei mercati del mondo è stato innescato dal declassamento dei titoli pubblici americani, che, secondo l’agenzia di rating Standard & Poor’s, non meritano più la piena fiducia dei risparmiatori. Il risultato? Gli investitori si sono precipitati ad acquistare i titoli del Tesoro Usa, facendone abbassare ancora di più i rendimenti.

I giudizi delle agenzie di rating si sono rivelati ancora un volta inutili se non dannosi (il pensiero corre alle Triple A concesse alle obbligazioni che reimpacchettavano mutui subprime). Alcuni gestori di fondi cercano di mantenere la testa a posto, ricordando che siamo reduci da un’ottima stagione di utili, e che questo è il momento di far lavorare il cash e comprare.

Fonte: Bloomberg

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