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La mobilità elettrica in Europa: l’Italia dove si colloca?

Lo studio EV Readiness Index 2020, condotto da LeasePlan, traccia uno scenario sulla mobilità europea molto chiaro: Paesi Bassi e Norvegia sono le nazioni al momento meglio attrezzate per sostenere la transizione elettrica degli autoveicoli. E l’Italia si trova ancora una volta ad inseguire…

La mobilità elettrica in Europa: l’Italia dove si colloca?

L’Italia può vantare tantissimi primati, grazie alle capacità scientifiche e imprenditoriali di un popolo secondo a nessuno, che l’ha portata, nella sua storia recente, a diventare la quinta potenza industriale del pianeta. 

Ma questa è storia, non il presente. Spesso, all’interno di una nuova classifica continentale, il Belpaese appare agli ultimi posti, salvato dalla posizione di coda grazie alla Grecia, uno stato a cui dobbiamo per questo simpatia e gratitudine.

Guardiamo per esempio l’ultima graduatoria sullo sviluppo del mercato delle autovetture elettriche, pubblicata nel mese di gennaio dalla società LeasePlan. Su 22 paesi europei presi in esame, l’Italia figura diciassettesima. Peggio di noi la solita Grecia e il gruppo dei paesi dell’Est, con l’eccezione dell’Ungheria che invece fa meglio della Svizzera e si colloca al 14° posto.

Cerchiamo di capire però il criterio con cui è stata redatta questa graduatoria perché, se non si comprendono i veri punti deboli, come si potrebbero correggere? 

L’elenco è stilato secondo quattro parametri: maturità del mercato (quindi percentuale di vendita di BEV, FCEV e PHEV sul totale), sviluppo del sistema infrastrutturale di ricarica, incentivi governativi, diffusione dei piani di noleggio per le auto elettriche.  

Per il primo criterio, dai risultati della statistica delle vendite appare evidente che il principale limite italiano è dato dagli stessi cittadini, che scelgono l’auto elettrica in percentuale nettamente inferiore alla media europea. Questo è un fatto oggettivo, ma bisogna capirne il motivo. Certamente pesa la predilezione per i segmenti A e B in cui l’offerta di modelli era ancora in tempi recenti poco convincente, specie per gli italiani che hanno una forte cultura automobilistica.  

Ad oggi, sotto il profilo tecnologico, solo poche case automobilistiche hanno prodotti elettrificati avanzati; tutti i costruttori stanno rincorrendo Tesla che, essendo partita prima e con grandi capitali, ha un forte vantaggio tecnico e d’immagine sulla concorrenza. Ma acquistare le autovetture del marchio statunitense è stata ed è tuttora una possibilità riservata soprattutto ai mercati più “ricchi”, come la Svizzera, la Norvegia, l’Olanda e la Svezia, che sono poi i paesi oggi in testa alla graduatoria analizzata.

Da quest’anno, fortunatamente, arriveranno diverse macchine elettriche dei segmenti A e B, tra cui l’iconica Fiat 500, che ancora rientra nelle preferenze degli automobilisti italiani. Risulta quindi giustificata l’attesa delle prossime novità che verranno messe in commercio, tra cui spicca l’espansione della gamma Tesla verso prodotti più economici. Ci sono quindi tutti gli elementi affinché l’Italia possa risalire nella graduatoria. 

Il secondo punto riguarda il sistema infrastrutturale di ricarica. Qui la penisola italica non sfigura affatto e, sebbene la rete sia ancora insufficiente per densità territoriale, in rapporto al parco di autovetture plug-in circolanti, l’andamento è positivo. Ci sono però margini di miglioramento. A partire dalla collocazione dei punti di ricarica, spesso decentrati e privi di servizi accessori. Gli operatori del settore purtroppo, per superare l’atavica incapacità della burocrazia italiana di fornire aree adeguate e autorizzazioni in tempi accettabili, hanno installato le stazioni per il rifornimento dove si poteva e non dove era meglio. 

Tuttavia, l’impegno di Enel X, A2A, Repower e BeCharge, per citarne alcuni, ha permesso il conseguimento di buoni risultati e, laddove ha incontrato le amministrazioni più efficienti, come in Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige, assieme ai gestori locali, ha già raggiunto risultati di eccellenza. 

Il terzo fattore riguarda gli incentivi governativi, e qui torniamo in una zona critica, anzi decisamente critica. La politica non è stata capace di superare la logica dell’incentivo al settore automobilistico elargito “a pioggia”, quindi senza chiarezza sugli obiettivi. In altre parole, incentivi per non scontentare nessuno, non un programma di sostenibilità. Continuano, oltretutto, forme di agevolazioni economiche a favore dei combustibili fossili, come il gas naturale, che ancora oggi continua ad essere l’unico carburante venduto nelle autostazioni senza alcuna accisa, a prezzo stracciato, malgrado l’evidente incapacità di sostituire nell’uso quotidiano gli altri combustibili fossili più inquinanti, come la benzina e il gasolio. Forse è arrivato il momento di dire basta a questa anomalia esclusivamente italiana.

Bisogna però obiettare ai redattori della graduatoria LeasePlan, che la politica di incentivo viene effettuata non solo su scala nazionale, ma anche regionale. Ad esempio, la Lombardia ha stanziato un fondo di 18 milioni di euro (di cui 5 milioni per il 2019 e 13 milioni per il 2020) attraverso il bando “Rinnova Autovetture”, portando a una crescita importante delle vendite di automobili full electric. 

Infine, il quarto parametro riguarda il rapporto tra il noleggio delle auto full electric rispetto al totale dei mezzi elettrificati. Questo particolare indicatore vede il Belpaese nelle posizioni di rincalzo ed è legato ad abitudini radicate. Gli italiani preferiscono ancora oggi l’auto di proprietà, poco usata e longeva. Difatti il parco di autovetture circolanti nella penisola è tra i più anziani a livello europeo. Un cambiamento dell’abitudine su questo fronte porterebbe l’enorme vantaggio di accelerare lo svecchiamento dei veicoli.

Inoltre, l’utilizzo di un servizio di noleggio per la mobilità elettrica offre molti vantaggi pratici ed economici rispetto alla proprietà, creando nel contempo un parco di macchine più giovane, affidabile e, soprattutto, più sostenibile. 

°°°°L’autore fa parte del team che gestisce il portale Vaielettrico (www.vaielettrico.it)

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