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La manovra alla Ue. Padoan: siamo in regola

Il documento di programmazione di bilancio è stato presentato alla Commissione europea che l’ha pubblicato. Il ministro dell’Economia difende le scelte del governo: la manovra “non è uno spot elettorale, fa bene alla crescita del Paese”

La manovra alla Ue. Padoan: siamo in regola

La manovra ”non è uno spot elettorale, fa bene alla crescita del Paese”. La prossima legge di Bilancio  si muove ”nel solco della strategia del governo che da quando è in carica ha detto: abbatteremo le tasse”. Con queste parole il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha difeso la legge di Bilancio che, dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri sabato 15 ottobre, è ora arrivata a Bruxelles. Il Draft budgetary plan (Dbp), così si chiama il documento che devono inviare gli Stati membri ogni anno entro metà ottobre, è stato pubblicato alla Commissione europea. Nel documento si conferma la stima di una crescita del Pil 1% nel 2017 e la scelta di alzare il deficit fino al 2,3% rispetto al 2% indicato nella nota di aggiornamento del Def. Cifre che “andranno valutate – ha precisato ancora Padoan – ma a nostro avviso siamo in regola”.

Secondo quanto scritto nel Dbp inviato a Bruxelles, il pareggio di bilancio dovrebbe essere raggiunto nel 2019, con un “close to balance” di -0,2. La “riqualificazione” e la “riprogrammazione” della spesa dei ministeri avrà un impatto l’anno prossimo pari allo 0,17% del Pil, garantendo coperture per la manovra 2017 di 2,8 miliardi di euro. Nel testo si citano “misure di efficientamento e razionalizzazione mirate, individuate puntualmente dai singoli ministeri o da attività di revisione della spesa, anche attraverso riallocazioni tra diversi settori e riprogrammazioni”.

Il deficit al 2,3% nel 2017 – si legge nel Documento – “sarà raggiunto tramite interventi pari allo 0,7% del Pil, basati su tagli di spesa e incrementi di gettito realizzati attraverso il miglioramento della compliance fiscale, escludendo aumenti di imposte e anzi proseguendo nella loro riduzione”.  Lo 0,7% del Pil equivale a poco meno di 12 miliardi. Nella Nota al Def, si parlava dello 0,5% del Pil (8 miliardi) per un deficit al 2%, ma non erano considerate molte misure ora inserite.

Il ministro Padoan ha colto l’occasione di un passaggio a Uno Matina per difendere l’impianto della manovra presentata dall’Italia. La rottamazione delle cartelle di Equitalia – ha detto il ministro – ”non è assolutamente un condono” perché si paga ”il dovuto”. E lo stesso vale per la voluntary bis focalizzata anche sul contante. Il ministro ha spiegato che ”per l’emersione del contante, la voluntary propone un meccanismo con cui si invitano i possessori di questa ricchezza occulta a farla emergere. Ricchezza su cui bisogna pagare delle imposte”. La manovra – ha concluso – ”non è uno spot elettorale, fa bene alla crescita del Paese”. La prossima legge di Bilancio – ha puntualizzato – si muove ”nel solco della strategia del governo che da quando è in carica ha detto: abbatteremo le tasse”.

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