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La crisi politica fa volare lo spread: banche ko e Borsa in rosso

L’incertezza politica manda in orbita lo spread (230 pb) e colpisce pesantemente i titoli bancari mandando in rosso Piazza Affari che azzera tutti i guadagni del 2018 – In controtendenza nel Ftse Mib solo Ferrari, Moncler e UnipolSai

La crisi politica fa volare lo spread: banche ko e Borsa in rosso

Il caos politico e istituzionale in cui versa l’Italia si riflette su Borsa e spread. Piazza Affari perde il 2,08% e scende sotto la soglia psicologica dei 22 mila punti (21.932), mentre il rendimento del Btp 10 anni s’inerpica al 2,69% e il differenziale con il Bund arriva a 235.00 (+10,28%), livello che non si vedeva dalla fine 2013. Ancora più sotto pressione sono i titoli a due anni, con lo spread che allarga di quasi 49 base a 157. Nuovo massimo per i Credit default swap sul debito italiano con l’indicatore a 5 anni fino a 174 punti base. In un quadro di estrema complessità, il Tesoro colloca tutto l’importo offerto nell’asta odierna di Ctz e Btpei, con un “macroscopico” rialzo del rendimento che, rispetto a -0,275% di aprile, sale al massimo da dicembre 2014 a 0,350%. Domani toccherà al Bot semestrale il cui tasso potrebbe tornare in territorio positivo.

A rassicurare i mercati non basta l’incarico del Quirinale a Carlo Cottarelli per un governo tecnico che porti il paese fino alle elezioni e neppure le parole del premier designato “l’economia italiana è in crescita e i conti pubblici rimangono sotto controllo. Un governo da me guidato assicurerebbe una gestione prudente dei nostri conti pubblici”. Mentre i toni di Lega e 5 stelle salgono, non sarà facile per l’economista trovare i voti in Parlamento e “in assenza di fiducia il governo si dimetterebbe immediatamente e il suo compito è quello dell’ordinaria amministrazione per le elezioni dopo il mese di agosto”.

L’incertezza italiana si somma a quella spagnola (il voto sulla mozione di sfiducia presentata dai socialisti del Psoe contro il premier conservatore Mariano Rajoy sarà venerdì primo giugno) e la moneta unica, dopo un tentativo di recupero, cala ancora sul dollaro in area 1,162.

Madrid perde lo 0,63% e sono negativi anche gli altri listini della zona euro come Francoforte -0,58% e Parigi -0,61%. La seduta è inoltre più asfittica e volatile a causa della chiusura per festività della Borsa di Londra e di Wall Street.

Sul fronte delle materie prime il petrolio si sgonfia un po’, con il Brent che scende a 75,42 dollari al barile (-1,37%).

In Piazza Affari il peso più grande grava sui titoli finanziari, entrati ormai in una fase “orso”: Finecobank -7,22%; Banca Generali -6,73%; Banco Bpm -6,58%; Bper -5,84%; Mediobanca -6,08%. L’indice delle banche, dal 24 aprile scorso, ha perso più del 20%.

I pochi acquisti premiano Moncler +0,56%; Ferrari +0,44%; Unipolsai +0,53%. Fuori dal listino principale Ima scende del’1,69%, dopo aver annunciato l’accordo per l’acquisizione di una partecipazione del 70% in Ciemme Srl.

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