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Istat, commercio estero: l’export cade a giugno (-4,3%)

La flessione congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue è in larga misura spiegata dalla riduzione dell’export di beni strumentali (-10,8%) – Soltanto le vendite di prodotti intermedi sono in espansione (+2,4%).

A giugno l’avanzo commerciale Extra-Ue è pari a 2,2 miliardi di euro. Lo rileva l’istat nelle stime preliminari pubblicate oggi, precisando tuttavia che, rispetto al mese precedente, le esportazioni hanno subito un deciso calo (-4,3%), mentre le importazioni sono cresciute in misura inferiore (+1,9%).

La flessione congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue è in larga misura spiegata dalla riduzione dell’export di beni strumentali (-10,8%). Soltanto le vendite di prodotti intermedi sono in espansione (+2,4%).

La crescita congiunturale dell’import (+1,9%) interessa tutti i principali comparti ad eccezione dell’energia (-5,7%). Al netto della componente energetica le importazioni crescono del 6,1%. In particolare, tra i prodotti non energetici, quelli intermedi registrano una crescita congiunturale del 9,6%.

La flessione tendenziale dell’export (-2,8%) è particolarmente intensa per i beni di consumo durevoli (-9,7%), l’energia (-5,6%) e i beni strumentali (-4,4%). Le importazioni registrano una flessione tendenziale dell’1,2%, determinata dalla notevole diminuzione degli acquisti di energia (-21,0%). Di contro, le importazioni di prodotti non energetici mostrano una marcata espansione (+11,2%).

Nell’ultimo trimestre la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue è lievemente positiva (+0,3%). Le vendite di beni di consumo non durevoli (+1,7%) e di beni strumentali (+0,9%) contrastano il calo degli altri raggruppamenti principali di beni.

Nello stesso periodo, prosegue l’Istat, la crescita congiunturale delle importazioni (+2,0%) è principalmente ascrivibile all’espansione degli acquisti di energia (+4,6%) e di beni strumentali (+3,6%).

Nel primo semestre 2014 entrambi i flussi commerciali presentano una diminuzione tendenziale, più marcata per le importazioni (-4,6%) che per le esportazioni (-2,2%). Dal lato delle importazioni, al netto della componente energetica, si rileva un tasso tendenziale positivo (+4,1%).

Sempre nei primi sei mesi dell’anno, il saldo con i paesi extra Ue è pari a +9,4 miliardi, a fronte di +7,6 miliardi registrati nello stesso periodo del 2013. Si riduce l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, che passa da +33,4 miliardi nel 2013 a +30,2 miliardi nel 2014.

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