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Iran: Anas e Fs in pole position per il Made in Italy

L’export italiano può crescere fino a 3 miliardi di dollari in 4 anni nell’Iran post-embargo che ha fame di infrastrutture, industria ed energia – Anas e Rfi (la rete delle Ferrovie dello Stato) sono in pole position per acquisire contratti, così come Eni, Enel, Finmeccanica e Fincantieri – Lunedì prossimo il presidente Rouhani sarà in Italia.

Iran: Anas e Fs in pole position per il Made in Italy

Anas e Ferrovie dello Stato (attraverso Rfi) sono in pole position per acquisire nuovi contratti nell’Iran post-embargo, che ha fame di infrastrutture, di industria e di energia e che apprezza le imprese italiane sia per il loro know how che per la disponibilità a collaborare con le realtà locali attraverso la formula del project financing.

Secondo la Sace, il nostro export in Iran può crescere in 4 anni del 3% e, oltre a Fs e Anas, in prima fila ci cono Eni, Enel, Finmeccanica, Fincantieri e tante imprese di media dimensione come Trevi, Maire Tecnimont, Prysmian e molte altre.

Lunedì prossimo il presidente iraniano Hassan Rouhani verrà in Italia per intavolare colloqui con il Governo Renzi in vista degli investimenti che Teheran conta di accelerare per rilanciare l’economia anche attraverso partnership con imprese italiane.

Poi sarà la volta dell’Italia a tornare in Iran con una delegazione governativa guidata dai ministri Delrio e Martina che sarà a Teheran dall’8 al 10 febbraio per concretizzare le possibilità di accordi industriali e commerciali.

Oil&gas, infrastrutture, costruzioni, edilizia residenziale, trasporti, automotive, generazione elettrica e meccanica agricola sono i campi nei quali il Made in Italy ha oggi maggiori chance in Iran.

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