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Ilva, nulla di fatto: i sindacati incalzano ma Di Maio si nasconde

Nulla di fatto nel vertice sull’Ilva con le parti sociali convocato dal ministro Di Maio – Durissimo il commento del leader dei metalmeccanici della Cisl, Marco Bentivogli: “Di Maio gioca a nascondino e non dà certezze ma così la trattativa arretra anzichè procedere” – Fiom e Usb non vogliono più negoziare fino al pronunciamento dell’Avvocatura dello Stato sulla regolarità della gara vinta da Arcelor Mittal

Ilva, nulla di fatto: i sindacati incalzano ma Di Maio si nasconde

Si è da poco concluso presso il Ministero dello sviluppo Economico il vertice sulla vertenza ILVA alla presenza del Ministro Di Maio, tra i vertici aziendali di Arcelor-Mittal i commissari Ilva e le organizzazioni sindacali. Azienda e sindacati attendevano parole chiare dal Ministro ma Luigi Di Maio, dopo aver letto un breve testo, si è limitato a dare parola all’ azienda e sindacati.  

Il Segretario Generale della Fim Cisl Bentivogli ha ribadito che è il Governo che deve garantire le condizioni di partenza messe in campo dal precedente Governo e che al momento non ha ancora garantito.  

Il rischio diventa dunque quello di riprendere la trattativa col Governo che nasconde la mano, a partire dai 250 milioni per le politiche di incentivo all’esodo, che a quanto pare sono scesi a 200 .  

Il Ministro ha dato la parola su questo ultimo punto ai commissari per rispondere, ma Bentivogli ha ribadito che sono commissari di nomina Ministeriale e che fanno riferimento al  Ministro, a cui tocca dare certezze.   

Di Maio ha risposto che la trattativa è tra azienda e sindacati e che può ripartire anche in parallelo alla procedura per l’annullamento della gara. La sostanza è che, mentre il Ministro verifica se annullare la gara, fa ripartire la trattativa su condizioni di partenza più arretrate rispetto al Governo precedente. Anche Usb e Fiom hanno chiesto chiarezza al Governo, richiesta fatta anche da Arcelor Mittal. 

I Commissari hanno ribadito che il contratto stabilito tra Azienda e Sindacato con il Governo precedente già prevedeva la possibilità di essere migliorato, come tra l’altro avvenuto con l’addendum sull’ambiente, anche sull’occupazione recependo ciò che l’eventuale accordo sindacale  prevederà qualora vi dovesse raggiungere ad un’intesa.  

La posizione dell’azienda sugli esuberi è immutata ed è inaccettabile, il Governo non scioglie ancora i nodi di sua competenza. Per questo la distanza verso l’accordo si allontana anche rispetto all’avvio della trattativa ormai 15 mesi fa.  

“Se il Ministro vuole fare meglio del suo predecessore – ha dichiarato Bentivogli – siamo tutti contenti, ma lo dimostri nel merito perché accanto agli annunci stiamo andando indietro. La Fim è disponibile a trattare ad oltranza, Fiom e Usb si sono resi indisponibili a proseguire la trattativa prima del parere dell’Avvocatura dello Stato. 

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