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Ilva: Corte d’appello conferma condanna a Fabio Riva, sei anni e sei mesi per truffa

Confermata dal secondo grado di giudizio la condanna a sei anni e sei mesi per Fabio Riva, patron dell’Ilva di Taranto. La Corte d’appello di Milano ha confermato la condanna già emessa in primo grado per associazione a delinquere e truffa ai danni dello Stato. I giudici hanno confermato anche le condanne per gli altri imputati e la multa da 1,5 milioni

Ilva: Corte d’appello conferma condanna a Fabio Riva, sei anni e sei mesi per truffa

La Corte d’appello penale di Milano ha confermato la condanna a sei anni e sei mesi per Fabio Riva, accusato di associazione per delinquere e truffa.

Il processo a carico di Fabio Riva riguarda una presunta truffa ai danni dello stato dell’ammontare di circa 100 milioni di euro, realizzata attraverso l’ottenimento di contributi pubblici, erogati da una controllata da Cassa depositi e prestiti). Secondo l’ipotesi accusatoria, il gruppo della famiglia Riva avrebbe ottenuto indebitamente contributi pubblici, interponendo in una serie di operazioni a Ilva spa la società svizzera del gruppo, Ilva sa.

Riva, al momento della sentenza di conferma della condanna, era presente in aula. Tornato in Italia lo scoso 5 giugno dalla latitanza a Londra è attualmente in carcere. La sentenza di primo grado era arrivata la scorso primo luglio quando Fabio Riva è stato condannato a sei anni e mezzo di reclusione.

I giudici hanno confermato anche le condanne per gli altri imputati: cinque anni per Alfredo Lo Monaco, amministratore della societa’ svizzera Eufintrade Sa, e tre anni per Agostino Alberti, ex dirigente del gruppo Ilva. Confermata la multa da 1,5 milioni di euro per la Riva Fire e la confisca complessiva di 90,8 milioni di euro e una provvisionale da 15 milioni di euro da versare al ministero dello Sviluppo economico, parte civile nel procedimento. Le motivazioni saranno rese note entro 90 giorni.

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