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Il pagellone del mercato: promossi e bocciati

Superano l’esame Juventus, Roma e Milan. Inter e Napoli non ancora complete. Lazio bocciata. Tutti i voti sulle big di Serie A al giro di boa di Ferragosto

Il pagellone del mercato: promossi e bocciati

Ferragosto è il passaggio chiave del calciomercato estivo: prima si lavora per cercare di accontentare l’allenatore facendo il grosso, dopo si va alla caccia di quell’unico, grande colpo di mercato in grado di tramortire le rivali e spostare gli equilibri del campionato. Fino alle 23 del 31 agosto c’è tempo, per il momento vediamo come si sono comportate le big della Serie A.

JUVENTUS VOTO 7,5
E’ vero: senza Pirlo, Vidal e Tevez non sarà più la stessa squadra, però Marotta è comunque riuscito già nelle prime fasi di mercato a piazzare quattro colpi importanti: Mandzukic, Zaza, Dybala e Khedira. La sorte ha voluto che quest’ultimo si sia infortunato (lo rivedremo tra un paio di mesi), ma gli innesti sono stati di assoluto livello. E poi con l’addio di Tevez è stato preso il giovane talento Vadalà, mentre con quello di Vidal sono entrati nelle casse 40 milioni, niente male davvero. Nella valutazione globale (non facciamoci ingannare dal fatto che gli acquisti sono arrivati nelle prime fasi di mercato e che i tifosi vorrebbero un colpo alla settimana), mezzo punto in meno perché i bianconeri si sono impaludati nella ricerca del numero 10 tanto reclamato da Allegri: da Goetze a Draxler, da Oscar a Isco passando per Cuadrado e in ultimo Eriksen. Tanti nomi, ma per ora niente fantasista. Il rischio è quello di comprare tanto per comprare o di non poter accontentare Allegri. Situazione meno intricata per l’altro obiettivo di mercato: se per Siqueira l’affare sembra saltato, Alex Sandro sembra più vicino, e sulla sinistra comunque qualcuno arriverà.

ROMA VOTO 7,5
Fino a pochi giorni fa la piazza era in tumulto perché gli acquisti “veri” tardavano ad arrivare. Nel giro di poche ore, però, ecco vestire il giallorosso prima Dzeko e poi Salah (entrambi in gol nel 6-4 in amichevole contro il Siviglia), un uno-due degno di un grande pugile. Con Iago Falque e senza dimenticare Totti (persino Gervinho si è rimesso a giocare come sa) Garcia ha a disposizione un super attacco, oltre al riscatto di Nainggolan e agli innesti di Digne sulla sinistra e del portiere Szczesny. Per non parlare poi di quanto la Roma potrebbe incassare dal mercato in uscita: tra Bertolacci (20 milioni), Romagnoli (25 milioni), Destro (10 milioni, quasi fatta con il Bologna) e Yanga-Mbiwa (valutato 10 milioni), Sabatini potrebbe riuscire nell’impresa di portare a casa 65 milioni per quattro giocatori che non erano comunque considerati titolari. 

MILAN VOTO 7
Mezzo punto in più lo merita l’ultimo arrivato, Romagnoli, subito protagonista alla sua prima uscita in maglia rossonera. Mihajlovic (di fatto anche lui un eccellente “acquisto”) lo voleva, Galliani alla fine lo ha accontentato. Lo ha pagato tanto, certo, ma i 25 milioni sono comunque spalmati su cinque anni. Alla luce di quello che si è visto sinora, un altro ottimo innesto è stato quello di Bacca (in rete nel secondo derby stagionale contro l’Inter a Reggio Emilia), rapido, veloce e con un gran fiuto del gol. Dopo un inizio non semplice si è sbloccato anche Bertolacci, mentre Luiz Adriano ha fatto vedere buone cose anche in fase difensiva. A centrocampo potrebbe arrivare un ulteriore rinforzo (Mihajlovic gradirebbe Soriano, suo ex giocatore alla Sampdoria, che ha una clausola di soli 10 milioni), ma il vero colpo (il grande sogno dei tifosi rossoneri) ha un nome e un cognome precisi: Zlatan Ibrahimovic. Trattativa lunga e complessa, che si trascinerà fino alle ultime ore di mercato. Il suo procuratore Raiola ha detto: “E’ escluso un trasferimento di Ibra, è troppo importante per il Psg”: più o meno le stesse parole dell’estate 2010 prima che Galliani lo andasse a prendere a Barcellona.  

NAPOLI VOTO 6,5
Un mercato coraggioso quello di De Laurentiis che, salutato Benitez, ha deciso di affidarsi a Sarri, in arrivo da Empoli, che in periferia ha mostrato un calcio bello e divertente, e che adesso dovrà superare l’esame della grande piazza e di uno stadio bollente come il San Paolo. Sarri ha voluto affidare le chiavi della squadra a un “suo” giocatore, Valdifiori, anche lui chiamato a dimostrare di meritare una maglia pesante in una città molto esigente. Ottimo il colpo Allan, uno dei migliori centrocampisti della passata stagione, una certezza aver rimesso Reina in porta, da valutare gli innesti di Hysaj (anche lui ex Empoli) e di Chiriches in difesa. Il grande colpo è stato quello di resistere alle tentazioni e di trattenere Higuain, che con Insigne e Gabbiadini forma un tridente di tutto rispetto. Manca un bel colpo in difesa, ma il nome c’è già: con Maksimovic l’accordo è stato trovato, ora resta da convincere Urbano Cairo che per il centrale chiede 20 milioni.

INTER VOTO 6
Una media tra il potenziale (7) e quello che si è visto sul campo (5). Mancini freme, per vedere la sua Inter vuole altro. Nelle prime uscite i nuovi innesti hanno convinto poco, persino da mister 40 milioni Kondogbia era lecito attendersi qualcosa in più. La difesa deve essere registrata, il centrocampo pure, e in attacco non basta puntare solo sulla vena di Icardi. Il 4-4-2 con cui Mancini ha affrontato il Trofeo Tim a Reggio Emilia è sembrata una scelta polemica nei confronti della società, come dire “visto che non ho i giocatori che voglio, non posso che schierare un modulo base”, con Kovacic ed Hernanes improvvisati laterali e palesemente fuori ruolo. Mancini aveva chiesto Felipe Melo, ormai a un passo dal rinnovo con il Galatasaray, e vorrebbe uno tra Criscito e Clichy per la fascia sinistra, oltre a Perisic per l’attacco, atteso da oltre un mese. Ma anche la trattativa con lo Schalke va a rilento, nonostante i 17,5 milioni incassati dalla cessione di Shaqiri. Ecco perché Ausilio sta sondando la pista Perotti con il Genoa, la prima alternativa per accontentare un Mancini tutt’altro che soddisfatto.

LAZIO VOTO 5
Guardi la probabile formazione della Lazio per il prossimo anno e vedi che di nuovi innesti come titolari non ce ne sono. Vanno bene le scommesse (da Morrison a Kishna passando per Milinkovic-Savic) ma la squadra di fatto è quella dell’anno scorso. Con un Mauri lasciato partire senza rinnovargli il contratto. Il mercato di Lotito è un grande punto interrogativo, nella speranza che i vari Candreva, Felipe Anderson e Djordjevic rendano quanto lo scorso anno, e che Biglia decida di firmare il rinnovo piuttosto che fare le valigie. 

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