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Ice, R. Monti: troppi tagli ai fondi

Il neo presidente dell’Istituto per il commercio estero lancia un appello in commissione al Senato: “Siamo in grado di sostenere ogni iniziativa che le imprese e le amministrazioni pubbliche desiderano portare all’estero”, ma “la forte contrazione degli stanziamenti a disposizione rischia di limitare lo sviluppo delle numerose iniziative messe in cantiere”.

Un appello alle istituzioni: l’Ice è in grado di sostenere ogni iniziativa all’estero, ma i tagli alle disponibilità finanziarie rappresentano “una consistente limitazione”. Lo sottolinea il neo-presidente dell’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Riccardo Monti, sentito dalla commissione Industria del Senato.

L’ente ha il compito di coordinare tutte le strategie e gli strumenti di internazionalizzazione del sistema Paese, così da supportare in modo efficace l’export e la crescita all’estero delle aziende italiane. Non solo: l’Ice si concentra anche sull’attrazione degli investimenti diretti esteri. Una missione ribadita da Monti: la nuova Agenzia è “fortemente orientata a creare sinergie tra i Ministeri degli affari esteri, dello sviluppo economico e del turismo, con le imprese che fanno riferimento a Confindustria e ad Unioncamere, in particolare per quanto concerne i settori a forte competitività”.

Grande apertura anche alle istanze delle associazioni di categoria e rigore sul fronte delle spese saranno l’altra caratteristica di una struttura che vuole comunque dimostrare una propria efficienza.

L’occasione è servita a Monti per rivolgere alle istituzioni “un appello affinché possa passare il segnale che la struttura dell’Ice è in grado di sostenere ogni iniziativa che non solo le imprese, ma anche le amministrazioni pubbliche desiderano portare all’estero”. Ma – aggiunge – “rispetto a questa impostazione la forte contrazione degli stanziamenti a disposizione dell’Ice, unite alla difficoltà di far partire la nuova Agenzia, rischiano di rappresentare una consistente limitazione allo sviluppo delle numerose iniziative messe in cantiere”.

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