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I dazi Usa-Cina affossano la Borsa. Auto e banche nel mirino

Dall’Asia all’Europa, listini in ribasso. Cnh e Stm i peggiori. Terna, Snam e Italgas resistono con ribassi inferiori all’1% – Acquisti su Safilo – Riparte la corsa ai beni rifugio e sale lo spread

I dazi Usa-Cina affossano la Borsa. Auto e banche nel mirino

I tweet di Donald Trump fanno vacillare le Borse. Al giro di boa le borse europee perdono circa due punti. Piazza Affari arretra del 2.09% attorno a 21.300 punti. Parigi -2,04%, Francoforte -1,99%. Chiusa Londra per festività. I future a Wall Street cedono dall’1,8% del Dow Jones al 2,2% del Nasdaq prima dell’apertura. La reazione dei mercati segue il tonfo dei listini cinesi: l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen ha chiuso in calo del 5,8%. Nel week end il presidente Usa, lamentando l’andamento a rilento della trattativa sui dazi ha minacciato un incremento dei dazi, dal 10% al 25%, su merci cinesi del valore di 200 miliardi di dollari più altre misure per 325 miliardi.

Da Pechino arrivano reazioni furenti. Il Wall Street Journal ha scritto domenica la Cina starebbe valutando la possibilità di interrompere il negoziato, destinato a riaprirsi mercoledì a Washington, con quella che fino a poche ore fa veniva considerata solo l’ultima formalità prima della cerimonia della firma. La delegazione dei negoziatori cinesi potrebbe restare a casa. Lunedì mattina il South China Morning Post scrive che il vice premier cinese Liu He, il capo della delegazione cinese, andrà a Washington questa settimana, ma partirà due o tre giorni dopo, rispetto a quanto previsto dal programma.

Immediato il cambio di umore degli operatori. E’ invecchiato in poche ore l’indice Sentix sulla fiducia europea che stamane segnalava un grande balzo in avanti della fiducia (+5,3 da -0,3 punti ad aprile) anche se molti operatori pensano che l’irrigidimento di Trump sia solo una manovra tattica, favorita dall’ottimo stato di salute dell’economia a stelle e strisce.

Intanto però è ripartita la corsa ai beni rifugio. Il Bund tedesco tratta allo zero per cento di rendimento, da +0,02% della chiusura di venerdì. Oro in guadagno dello 0,2% a 1.282 dollari. Yen in rafforzamento contro le altre valute. Il cross euro dollaro è a 1,119 (-0,1%).

Il Btp scambia al 2,58% di rendimento, da 2,55%. Pesa l’attesa della pubblicazione delle stime Ue si primavera, prevista per domani.

Petrolio Brent in calo dello 0,9% a 70,2 dollari il barile, ma in recupero dai minimi dell’ultimo mese e mezzo segnati in apertura a 68,80 dollari. Giù Eni -2%., Saipem -3% e Tenaris -2,6%.

Tutte in rosso le 40 blue chip di Milano. Sul mercato azionario soffrono in particolare tecnologici e automotive.

Stmicroelectronics perde il 4,4%. L’indice Stoxx del settore auto scende nel 3,2%. Tutte le 16 aree di attività legate all’industria automotive sono in rosso. Perdono colpi i Big tedeschi: Bmw -3,3%. Daimler -3,8%. Fa peggio Volkswagen -4,3%. A Miano Fiat Chrysler, che ha chiuso il contenzioso sul dieselgate con le autorità Usa. Limita i danni a – 2,8%. In rosso anche Cnh Industrial-3,8% e Ferrari -2,5%. Brembo-3%. Il consiglio di amministrazione ha nominato il nuovo amministratore delegato, è Daniele Schillaci, ex manager Nissan.

Deboli anche le banche in attesa delle trimestrali del settore. Unicredit -2,7%. . Nel Lusso, Ferragamo -3,3%. Moncler-2%. Limita i danni Tim -1%. Secondo quanto riportato domenica da Repubblica, gli advisor della società suggeriscono una fusione per incorporazione di Open Fiber in Telecom, idea che potrebbe avere l’appoggio di Vivendi, Elliott e Cdp. Tra le poche note positive continuano gli acquisti su Safilo +2%.

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