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Grecia, Juncker: “Taglio debito fuori discussione”

Il numero uno della Commissione europea non però ha chiuso tutte le porte alla trattativa, precisando che “sono possibili degli aggiustamenti” – Si parla già di un possibile compromesso suggerito da Ue, Bce e Fmi, ma Atene per il momento insiste sulla necessità del “taglio”.

Grecia, Juncker: “Taglio debito fuori discussione”

Non inizia nel migliore dei modi il dialogo fra Bruxelles e Atene dopo la vittoria di Syriza alle elezioni greche. In un’intervista pubblicata questa mattina sul quotidiano francese Le Figaro, il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha detto che una riduzione del valore di rimborso del debito della Grecia “è fuori discussione”, perché “gli altri paesi dell’Eurozona non accetterebbero”. 

Affermazioni analoghe erano arrivate in precedenza anche dal direttore del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde: “Ci sono regole interne della zona euro da rispettare” e il programma di aiuti “potrà proseguire solo se saranno mantenute le condizioni sottoscritte”, aveva detto l’ex ministro francese. 

D’altra parte, Juncker non ha chiuso tutte le porte alla trattativa, precisando che “sono possibili degli aggiustamenti, ma senza alterare la sostanza di quello che c’è già”.

Tra gli interventi praticabili per ridurre il peso del debito greco, quello più verosimile secondo la maggior parte degli analisti è l’allungamento delle scadenze del debito.

Si tratta di un’opzione su cui è già arrivata l’apertura della terza voce della Troika, quella della Banca centrale europea: “Atene deve pagare, sono le regole europee del gioco – aveva detto tre giorni fa Benoit Coeuré, membro del comitato direttivo della Bce, in un’intervista all’emittente radiofonica Europe 1 -, ma ciò non esclude una discussione, per esempio, sul riscadenziamento del debito”.

Il nuovo governo greco, però, continua a parlare esplicitamente di “taglio” del debito, pur dichiarandosi disponibile a dialogare con la Troika. Ieri Alexis Tsipras, aprendo il primo Consiglio dei ministri dell’esecutivo appena insediato, ha garantito che non intende “andare a una rottura distruttiva per entrambi sul debito”: al contrario, “il governo di Atene è pronto a negoziare con partner e finanziatori per una soluzione giusta e duratura per il taglio del debito”.

Subito dopo, però, è arrivato lo stop ad alcune privatizzazioni imposte dalla Troika proprio per ridurre l’indebitamento ellenico. 

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