La pandemia ha evidenziato alcuni problemi strutturali del nostro Paese, come la disparità di genere e la formazione. Entrambi si pongono come il maggior vincolo alla crescita economica, alla lotta contro la povertà e allo sviluppo sostenibile. In questa ottica si pone l’obiettivo della Fondazione di Claudia Segre, che cerca di contribuire sul filone della formazione e diffusione dell’educazione economico-finanziaria per migliorare le competenze dei cittadini italiani, con particolare attenzione alle donne e alle nuove generazioni.
Nel dettaglio, Global Thinking Foundation crea progetti volti ad aumentare il grado di inclusione sociale ed economica del Paese, sostenendo i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, facendo leva su formazione, digitalizzazione e parità di genere. Questi temi sono anche i protagonisti della Newsletter della Fondazione che si sviluppa proprio sui Goal 4 e 5.
L’applicazione della digitalizzazione esalta il valore del Goal 4, perché porta ad un’educazione di qualità produttiva e che si concretizza grazie alle competenze acquisite. Al centro l’educazione finanziaria che, insieme a quella civica e ambientale, formano le nuove generazioni.
Inoltre, le generazioni devono essere orientate verso la parità di genere (Goal 5), come collante di una società civile partecipe e che faccia della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne una missione quotidiana.
Questo è un tema estremamente caldo per la Fondazione: le politiche di genere. Al fine di aiutare le donne vittime di abusi fisici e psicologici, Global Thinking Foundation promuove una serie di iniziative non solo per offrire un sostegno a queste donne ma per dar loro un’opportunità di rinascita ed emancipazione.
Ad esempio, Donne al Quadrato è un progetto no-profit di alfabetizzazione finanziaria avviato nel 2018. Il percorso didattico si articola in lezioni frontali e online volta a promuovere l’uguaglianza di genere, prevenire la violenza economica e più in generale supportare le donne che vivono un momento di difficoltà legato alla crisi economica, con situazioni familiari complesse e che desiderano rimettersi in gioco sul piano professionale.
Se prima della pandemia sembrava che ci fosse una timida ripresa, l’impatto dell’emergenza sanitaria rischia di inasprire ancora di più queste disuguaglianze sociali, penalizzando soprattutto le donne. Si è assistito a un aumento della violenza domestica nei periodi di confinamento, ma anche alla difficoltà di conciliare lavoro e figli, indotta dalla chiusura delle scuole e che rischia di aumentare la quota di inattività delle donne già molto significativa.
Interessante progetto e possibile collaborare con voi 3802694420watzapp tiziano Moretti di Seregno 65anni