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Giovannini: “Investimenti in capitale umano vanno esclusi dal deficit”

Il ministro del Lavoro: “Credo che sia necessario e urgente introdurre uno strumento nazionale di contrasto alla povertà, come il Sia, il ‘Sostegno per l’inclusione attiva’, che abbiamo presentato a metà settembre. L’idea è smetterla di disperdere risorse pubbliche in mille direzioni e creare invece un sostegno di inclusione sociale”.

Giovannini: “Investimenti in capitale umano vanno esclusi dal deficit”

Gli investimenti in capitale umano andrebbero esclusi dal computo del deficit. Questa la proposta del ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, in un’intervista La Stampa. Il ministro lancia la sua ideai in vista del vertice europeo sul lavoro che si terrà a Roma durante il semestre italiano di presidenza dell’Ue.

“La crisi ha fatto perdere molto capitale umano – ha detto il ministro – è su quello che serve uno sforzo speciale, altrimenti il potenziale di crescita resta basso. Mentre si è già convenuto che gli investimenti in infrastrutture fisiche siano esclusi dal computo del deficit, proporrei una riflessione sull`opportunità di fare la stessa cosa con gli investimenti in capitale umano”.

Giovannini – scettico sull’ipotesi di estendere la no-tax area – propone uno strumento nazionale di contrasto alla povertà che costerebbe 200 milioni, il Sia: “Credo che sia necessario e urgente introdurre uno strumento nazionale di contrasto alla povertà, come il Sia, il ‘Sostegno per l’inclusione attiva’, che abbiamo presentato a metà settembre. L’idea è smetterla di disperdere risorse pubbliche in mille direzioni e creare invece un sostegno di inclusione sociale, cosa molto diversa dal reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle, che alla componente monetaria affianchi l`impegno da parte dei beneficiari a cercare lavoro, mandare i figli a scuola, a sottoporsi a visite mediche”.

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