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Gb e Francia, anche gli altri piangono: Miliband lascia la politica e Hollande è meno amato di Sarko

Mentre l’Italia aspetta il nuovo governo, non se la passano molto meglio i grandi d’Europa: il presidente francese Hollande risulta il presidente meno gradito di sempre dopo 10 mesi di mandato, mentre in Gran Bretagna David Miliband, fratello del leader laburista Ed, decide di lasciare la politica.

Gb e Francia, anche gli altri piangono: Miliband lascia la politica e Hollande è meno amato di Sarko

L’Italia piange, ma neanche gli altri ridono. Parrebbe infatti che mentre il Belpaese è sempre in attesa di un (improbabile) nuovo governo, i leader di Francia e Gran Bretagna non se la stiano passando troppo bene: François Hollande fa peggio di Sarkozy e risulta il presidente più impopolare di sempre dopo 10 mesi di mandato, mentre dall’altra parte della Manica l’ex ministro degli Esteri britannico David Miliband cede alla diatriba familiare con il fratello Ed, leader del Partito laburista, e annuncia addirittura il ritiro dalla politica.

Il deputato laburista lascerà dunque il suo seggio alla Camera dei Lord e volerà in un esilio dorato a New York, dove secondo il Daily Mirror gli è stato offerto un posto di prestigio in un’importante fondazione. Un’uscita di scena forse dolorosa ma più che confortevole, mentre non potrà giovarsi della stessa sorte l’inquilino dell’Eliseo, eletto meno di un anno fa e inchiodato a un delicato mandato quinquennale, che si annuncia sempre più complicato tra crisi finanziaria e scarso gradimento dei suoi concittadini.

Nel mese di marzo infatti, secondo un sondaggio condotto dal quotidiano Le Figaro (che ha tendenze di centrodestra), sembrerebbe che il leader socialista stia risultando il presidente meno gradito dal 1981, ossia da quando esiste questo genere di rilevamento del consenso popolare a mandato in corso: neanche un francese su tre gli dà ancora fiducia, il 30%, sensibilmente meno del 37% registrato da Sarkozy nello stesso intervallo di tempo, del 40% di Chirac nel 1995 o ancora del plebiscitario 58% di Mitterrand nel 1981.

Hollande ha dunque perso il 25% del gradimento rispetto al primo mese del suo insediamento (quando partì da un mediocre 55%, precipitato al 40% già dopo soli 4 mesi): ad abbandonarlo sono stati principalmente gli impiegati pubblici (-18%) e gli elettori della sinistra più radicale, dagli ecologisti (-15%) al Front de Gauche (-16%), che molto probabilmente non gli stanno perdonando neanche l’intervento militare in Mali. E mentre gli elettori di destra non gli hanno mai dato fiducia, sono gli stessi simpatizzanti del partito socialista a storcere il naso sulla politica condotta da Hollande (-8%). A pesare, in assoluto, è soprattutto il grave acuirsi della crisi economica che sta caratterizzando il primo anno presidenziale: per la prima volta dal 2009 il Pil è stato negativo nell’ultimo trimestre 2012 (e nullo sull’intero anno) e il tasso di disoccupazione è ai massimi storici, avendo superato la soglia del 10%. Con queste cifre, i tempi sono duri per tutti. Anche per chi un presidente ce l’ha.

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