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Francia, Corte dei Conti: buco da 6-10 miliardi nel 2012

Per ridurre il rapporto deficit/Pil dal 4,4% nel 2012 al 3% nel 2013, come previsto da Patto di stabilità europeo, il Governo deve aumentare gli sforzi dal lato delle spese e dell’aumento delle imposte – Questo l’avviso dell’ente parigino – Nel 2013, con una crescita del Pil dell’1%, saranno necessari 33 miliardi di euro in più per raggiungere gli obiettivi.

Francia, Corte dei Conti: buco da 6-10 miliardi nel 2012

I conti pubblici francesi non hanno superato bene la prova d’esame. La Corte dei Conti parigina ha stimato che nel 2012 al Governo francese mancheranno tra i 6 e i 10 miliardi di euro per raggiungere gli obiettivi di bilancio. Quindi, se Parigi vuole, come imposto dal Fiscal Compact, arrivare a un rapporto deficit/Pil del 4,5% nel 2012 e del 3% nel 2013, dovrà stringere la cinghia: ovvero tagliare la spesa pubblica e aumentare le imposte. Lo ha dichiarato il presidente della Corte dei Conti francese, Didier Migaud, alla presentazione del rapporto sulle finanze pubbliche. “Con una crescita dell’1% nel 2013”, ha spiegato Migaud, “bisogna trovare 33 miliardi di euro per passare dal 4,4% del deficit al 3%”. Mentre “nel 2012, c’è il rischio che manchino all’appello tra i 6 e i 10 miliardi”.

Infatti la Corte stima che nel 2012 l’imposta sulle imprese frutterà all’Erario tra 1,5 e i 3,5 miliardi di euro in meno del previsto. Anche il guadagno dall’imposta sul reddito potrà essere inferiore di 100-200 milioni di euro rispetto a quello che era stato stimato. Stesso discorso per la Iva: tra i 400 e i 600 milioni in meno. Infine le transazioni immobiliari potrebbero risultare tra gli 800 milioni e gli 1,2 miliardi in meno del previsto. Dunque in totale tra i 6 e i 10 miliardi di euro di entrate in meno. 

Questa mattina poi è arrivata anche un’altra cattiva notizia. Il risultato di due conteziosi tra la Francia e la giustizia europea obbligano Parigi a versare 1,5 miliardi di euro (su 9 totali) quest’anno: somma che non è coperta se non per 900 milioni. 

Il vero problema è che il governo francese non potrà fare affidamento su una forte crescita economica. Il ministro dell’Economia Pierre Moscovici, ha riconosciuto ieri che “una crescita del Pil compresa tra l’1% e l’1,3% sembra essere più credibile” che l’1,7% atteso finora. Mentre per il 2012 il governo Hollande ha rivisto al ribasso la crescita dell’economia a un +0,4%, contro lo 0,5% precedentemente atteso. La Corte si è allineata alla previsione dell’1% nel 2013. L’ente è stato chiaro: c’è bisogno di uno sforzo collettivo del Governo e delle collettività locali per trovare i fondi necessari. 

Ora si attende il discorso di martedì del primo ministro Jean-Marc Ayrault che delineerà la strategia per migliorare la salute dei conti pubblici francesi. 

 

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