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Fiat, Marchionne: “A testa alta contro i giganti”

Il Ceo del Lingotto non ha dubbi: “Fiat è un’azienda che ha lottato contro problemi interni e difficoltà esterne, che ha saputo affrontare e superare gli ostacoli e che oggi può passare all’attacco, a testa alta, contro i giganti del settore” – Agli azionisti, riuniti oggi in assemblea, piacciono il piano e i numeri del consuntivo 2013.

Fiat, Marchionne: “A testa alta contro i giganti”

“Per il futuro aspettatevi ancora tante buone notizie. Con Fca giochiamo una partita vera. Oggi per la prima volta abbiamo prospettive diverse: non dobbiamo più giocare una partita per la sopravvivenza, in fondo alla classifica, senza sapere se ci sarà un domani”. Lo ha detto il presidente Fiat, John Elkann, intervenendo all’assemblea degli azionisti. 

Fa eco alle parole del primo azionista il ceo Sergio Marchionne: “Adesso non esistono più ostacoli alla piena integrazione di Chrysler. La Fiat è un’azienda che ha lottato contro problemi interni e difficoltà esterne, che ha saputo affrontare e superare gli ostacoli e che oggi può passare all’attacco, a testa alta, contro i giganti del settore”.

All’appuntamento il Lingotto si presenta un po’ malconcio, ma non troppo. Fiat stima per il 2014 un utile della gestione ordinaria a 3,6-4 miliardi, utile netto a 0,6-0,8, indebitamente netto industriale tra 0,8 e 1,3 miliardi di euro. Continuerà a segnare il passo l’Europa, che, assieme all’ America Latina, “contribuirà al target con circa un milione di unità ciascuno. Nel 2014 ci aspettiamo una crescita del mercato americano, anche se a ritmi inferiori rispetto agli anni precedenti. In Canada la domanda dovrebbe rimanere stabile sui livelli record dell’anno scorso”.

Numeri buoni, soprattutto se si guarda al punto di partenza. Fiat e Chrysler nel 2003 erano rispettivamente al decimo e al dodicesimo posto nella classifica dei costruttori mondiali, insieme sono al settimo posto. “Allora vendevano 2,6 milioni di Chrysler e 1,8 di Fiat, che sommati fanno 4,4 milioni – ha ricordato Marchionne -. I volumi erano accettabili, ma la differenza è che entrambe le aziende erano in profondo rosso, mentre oggi hanno un utile di 3,4 miliardi”.

Piace il piano. Così come il consuntivo 2013, varato da una maggioranza bulgara: il bilancio è stato approvato dall’assemblea degli azionisti con il 99,99% di voti favorevoli 683 milioni 921.089; contrari 897. 

“Sarei un ingenuo – commenta Marchionne – se non sapessi che ci sono aspetti emotivi non solo qui in Italia, ma anche al di là dell’Oceano, legati alla storia secolare dei due gruppi Fiat quest’anno compirà 115 anni, Chrysler 90 il prossimo. Può nascere la sensazione che si perda qualcosa, ma la nostra forza deriva proprio dall’unione di queste due realtà, ognuna conserverà la propria identità e metterà a disposizione dell’altra i propri punti di forza”. 
Ma bando al passato: l’attenzione è concentrata sul futuro, anche perché, sottolinea John Eilkann, “né io né Sergio siamo dei nostalgici”. 

“In linea generale abbiamo tutte le capacità produttive per arrivare a 6 milioni di auto”, incalza Marchionne, rispondendo alla domanda di un azionista: “Non se arriviamo a 7 milioni – dice – ma con le iniziative che annunceremo a maggio il limite di 6 milioni è accessibile”.
“Confermiamo che non ci sono eccedenze negli stabilimenti italiani – ha sottolineato il Ceo -. A Grugliasco abbiamo riassunto tutti gli addetti più mille unità di Mirafiori dove con i nuovi investimenti saranno riassorbiti tutti”. 

C’è grande fiducia, insomma, per le nuove frontiere industriali del gruppo a partire dalle nuove Alfa simil-Ferrari pronte a sfidare il made in Germany: “Ho sempre avuto grande rispetto per i tedeschi. La strategia su cui stiamo lavorando è la vera alternativa”.

E a crederci non è lui solo, spiega l’ad italo-canadese, dando lettura di un messaggio di un “ragazzo” che lavora in Maserati. “Ancora una volta – scrive il lavoratore – ci state facendo capire che la nostra azienda è guidata da persone che hanno cuore e che tengono ai propri uomini. Sì, perché oggi come non mai, mi sento davvero fiero di far parte di questa squadra… Siete stati coerenti e caparbi, siete stati più forti dei pregiudizi”. 

“Siamo orgogliosi – ha commentato Marchionne – di poter assicurare a persone come questo ragazzo un futuro migliore e più sicuro”. E la relazione di super Sergio, che non è un nostalgico ma a modo suo un sentimentale, chiude così: “Ringrazio gli azionisti e anche le 300 mila persone di Fiat e Chrysler nel mondo per il contributo che hanno dato nel 2013 e per quello che continuano a fare, ogni giorno, per il futuro del nostro gruppo”. 

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